Fissa una donna in treno, condannato per molestie
Un viaggio in treno, qualche sguardo ammiccante, forse anche sul seno della donna. Pena: dieci giorni di reclusione
A volte basta uno sguardo, è vero. Possiamo usarlo per corteggiare o per dire che non siamo interessati. Ma uno sguardo può anche costituire molestia? Secondo un giudice del tribunale di Lecco, Paolo Salvatore, sì.
Un trentenne di Mandello del Lario, infatti, è stato accusato di aver fissato con eccessiva insistenza una viaggiatrice del treno regionale Lecco-Sondrio. Uno sguardo penetrante a quanto pare, che deve aver messo a disagio la malcapitata, una donna di 55 anni. Attenzione, durante quel viaggio (che risale a tre anni fa) tra i due non c’è stata una parola, non un gesto. Il giorno prima l’uomo ha chiesto "persino" alla donna di spostare il cappotto per starle vicino, e poi il giorno successivo l’ha fissata ancora, ma niente di più. Forse, ma nessuno può esserne certo, lo sguardo è caduto spesso sul seno, almeno secondo quanto dice la donna.
Offesa dal comportamento del viaggiatore, non appena scesa la donna l’ha denunciato per molestia, rivolgendosi all’agente di polizia ferroviaria. L’uomo si è giustificato semplicemente dicendo che, essendo seduto accanto a lei, non aveva molto altro da osservare durante il viaggio.
A parte le coloriture ironiche, la pena è reale: dieci giorni di reclusione e 40 euro di multa. Grazie all’indulto quei 10 giorni non saranno scontati, ma l’uomo ricorrerà comunque in appello.
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