Primo maggio tra musica e colori, pensando alla sicurezza
Nel giorno della promulgazione del testo unico sulla sicurezza, e in un anno pesante per infortuni, la manifestazione non ha perso il suo smalto, e la sua forza di denuncia
Il primo maggio varesino del 2008 non ha perso un briciolo di smalto e un colorato corteo, partecipato come sempre, si è snodato questa mattina a partire dalle 10 da Piazza Repubblica fino a piazza del Garibaldino, girando per le vie del centro città. Molte bandiere colorate, musica, giochi e bambini oltre ai rappresentanti dei sindacati, delle associazioni e dei partiti della sinistra hanno dato vita a una manifestazione che ha mescolato e unito vita famigliare e impegno sociale, aiutata anche da una giornata inaspettamente bella.
Una manifestazione colorata ma che non perde, per questo, il suo obiettivo principale da più di cent’anni: ricordare che il lavoro non è morte, e lavorare dignitosamente si può e si deve. Frasi che valevano nei primi giorni della rivoluzione industriale ma non perdono di importanza nemmeno oggi, in quello che dovrebbe essere il più civile terzo millennio.
“Abbiamo cominciato il 2008 già con 3 morti e l’anno scorso ne abbiamo avuti 10 solo nella nostra provincia – ricorda dal palco di piazza Garibaldino Carmela Tascone, segretario della Cisl Varesina – sono fatti che un paese civile non può tollerare e che noi ricordiamo qui. Il luogo di lavoro è un luogo dove ci si guadagna da vivere e ci si rielaziona, non è un luogo di lotta e di morte”.
Quest’anno, ancor più che negli anni precedenti, la sicurezza sul lavoro è discorso di attualità: per il troppo materiale per la cronaca nera che rappresenta, e anche perchè proprio oggi entra il vigore il nuovo testo unico per la sicurezza, promulgato un mese fa. “Un testo che sta già subendo un attacco concentrico – precisa Umberto Colombo, della segreteria Cgil varesina – specie sulle sanzioni. Ma le multe servono a salvaguardare i lavoratori e mantenere alta la sicurezza delle imprese. Anche per questo noi scendiamo in piazza, come ogni anno”.
A parlare in piazza a nome dei sindacati uniti c’era invece il segretario regionale della Uil Stefano Franzoni. Cui sono toccate tra l’altro, dal palco, le richieste pratiche ai rappresentanti di chi ci governa: “Difidiamo il nuovo Governo dal cadere nella tentazione di assecondare le richieste di Confindustria” dice innanzitutto, riferendosi al testo unico in vigore da oggi. Ma ricorda anche, tra quello che rende dignitoso il lavoro, anche la necessità di difesa di salari sempre più risicati. Salari per i quali è necessaria, secondo la parole di Franzoni “Più contrattazione, ma anche meno tassazione”.
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