Ville Ponti come il Louvre, illuminate dal cielo
Presentato dai vertici di Camera di Commercio il restauro, quasi concluso, della Villa Napoleonica. Tre milioni e mezzo di euro e una struttura all'avanguardia per convegni e congressi
Le acquistarono nel 1963, quando c’erano ancora le lire, per 320 milioni. Oggi il complesso delle Ville Ponti (Villa Andrea, Villa Fabio, le Sellerie e un parco di 60 mila metri quadrati) ha un valore quasi inestimabile. Il vero affare, però, su quella operazione immobiliare, iniziata più di quarant’anni fa dalla Camera di Commercio, lo fece Varese perché il colle di Biumo Superiore prima è stato preservato e poi valorizzato. Se non ci fosse stata quell’intuizione, probabilmente la collina dimora della famiglia Ponti, polmone verde a ridosso della città, sarebbe già da tempo un colabrodo di cemento. Invece, il complesso delle Ville Ponti è un «gioiello che sta per essere riconsegnato alla città dopo un importante lavoro di restauro. L’occasione saranno i Campionati Mondiali di ciclismo» dice Bruno Amoroso, presidente della Camera di Commercio di Varese.
I lavori, realizzati e diretti da Tecnocamere (società dell’ente camerale), riguardano la Villa Napoleonica. L’edificio, da sempre dedicato alle conferenze e ai meeting, è stato ripensato con innesti che lo rendono luogo prestigioso per la sua storia e all’avanguardia: 8 sale modulabili, da 14 a 400 posti (600 posti in totale), videoproiezione in alta definizione, audio dolby digital, collegamento fibra ottica con Villa Andrea. La sala è stata "capovolta" , con una rotazione di 360 gradi rispetto alla precedente disposizione, e inclinata per garantire una visione perfetta. Il costo della ristrutturazione ammonta a 3 milioni e mezzo di euro. Per Ferragosto, assicurano i tecnici, sarà terminato anche l’esterno e così la villa sarà pronta per accogliere il grande evento ciclistico.
(foto sopra, a destra Bruno Amoroso)
«Qui facciamo circa 250 eventi all’anno – aggiunge Mauro Temperelli, segretario generale della Camera di Commercio – con la presenza di 50 mila persone. Questo nuovo intervento è un’opportunità di rilancio strategico dell’intera attività congressuale delle Ville Ponti e anche un’occasione per accrescere l’attrattività del territorio». (foto sotto: Mauro Temperelli, illustra i lavori in fase di ultimazione)
La Villa Napoleonica sarà illuminata letteralmente dal cielo. Con un’operazione che ha recuperato una struttura in acciaio degli anni Settanta, i progettisti hanno creato un unico ambiente di 400 metri quadrati, sovrastato centralmente da una copertura in vetro. «Darà luce naturale – dice Andrea Giaretto, direttore dei lavori – e stabilizzerà la temperatura non disperdendo calore in inverno e filtrando i raggi solari in estate».
I lavori ai piani superiori e lo smantellamento di alcuni controsoffitti hanno “resuscitato” le travi in legno originali: larice e listelli di castagno del ‘700, ancora in ottimo stato di conservazione. «Sono stati tagliati a mano, si vedono ancora i segni della scure – spiega il capocantiere Pier Giorgio Fognini – . Non dimostrano i loro anni perché qui non penetra umidità». Ripuliti anche gli affreschi del Bertini che impreziosiscono i soffitti della Sala Lunga e sistemata la pavimentazione originale in rovere.
Le sorprese non sono però finite, perché nel parco, coperto da sterpaglie, terra e foglie, è stato rinvenuto un antico lavatoio in pietra, risalente anche questo a tre secoli fa e alimentato da una sorgente, e poco lontano una ghiacciaia, scavata nella roccia, dove un tempo portavano il ghiaccio dal lago di Varese. Una vocazione per i frigoferi ante litteram.
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