Pochi ma “buoni” ad applaudire i progetti della futura sanità

Molte assenze in sala per gli stati generali della sanità. Il sindaco parla di incomprensioni. Al suo fianco il rettore dell'Università: "Finalmente ci avete coinvolto"

Più che "generali" sono stati "intimi" gli stati generali che si sono tenuti questo pomeriggio, venerdì 28 novembre, alla sala Rivoli di Varese.
Nel salone fresco di restauro che apriva per la prima volta le sue porte alla città, il sindaco Attilio Fontana e il direttore generale dell’azienda ospedaliera Walter Bergamaschi hanno trovato un’audience ridotta.

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Forse l’argomento era meno vasto di quello di due anni fa quando in tanti si ritrovarono nel salone di Palazzo estense per discutere della sanità varesina, delle sue molteplici sedi, dei suoi percorsi, delle sue carenze e delle speranze legate all’imminente apertura del monoblocco.

Oggi, per parlare del "Day center" e del "Ponte del sorriso" ci si è ritrovati in pochi: scarsa la componente medica e professionale, pressocchè assente il mondo del volontariato, fatta eccezione per le due realtà maggiormente coinvolte al Del Ponte, esiguo il numero di consiglieri comunali. Lo stesso Sindaco, in apertura di riunione, si è detto rammaricato di alcune incomprensioni emerse nel corso dell’organizzazione di un incontro che avrebbe voluto essere un momento di condivisione di un cammino importante e strategico, quale quello del volto della sanità nel prossimo decennio.

Ognuno dei convenuti si è impegnato a giocare il proprio ruolo fino in fondo.
Così l’azienda ospedaliera che, attraverso il direttore Bergamaschi, ha spiegato le ragioni delle scelte progettuali adottate, nel segno di un miglioramento dell’offerta sanitaria più razionale e rispondente a richieste di semplificazioni all’interno di ambienti gradevoli e vivibili.
Così Infrastrutture Lombarde che, per bocca del direttore generale Antonio Rognoni, ha ricordato il grande impegno che la Regione si è assunta in campo medico non solo a Varese e i tanti cantieri aperti sotto la propria direzione nella nostra città per dare continuità  e armonia ai lavori.
Coì il Sindaco che ha assicurato interventi sulla viabilità in tempi utili per quando sarà pronto il nuovo Del Ponte, con un parcheggio per circa 200 auto che si inizierà a costruire a gennaio nell’area attigua alla stazione ferroviaria dello Stato.
Così l’assessore alla sanità Bresciani che ha condiviso le scelte terapeutiche alla base dei due progetti: importanti sia per la cronicizzazione dei malati che diventeranno sempre più bisognosi di cure da estern, sia per la filosofia pediatrica sottesa al nuovo progetto, attento alle emozioni dei suoi pazienti.

Incentrato sui due grandi progetti, poco spazio è stato riservato ad altre tematiche: come l’Hospice il cui cantiere è ormai a circa il 70% dell’opera e dovrebbe completarsi entro il 2009, o la psichiatria su cui si è speso il consigliere Adamoli per denunciare la grave situazione. Nessun accenno è stato fatto in merito alla clinica di Velate che dovrà essere venduta o per il laboratorio di via Bernardino Luini.

Invitati a parlare sul palco, il rettore dell’Insubria Renzo Dionigi ha salutato con gran favore la condivisione progettuale che, "finalmente", coinvolge tutti gli attori; il presidente della Camera di Commercio Bruno Amoroso, che ha portato la sua testimonianza in qualità di rappresentante della società economica varesina, il consigliere Giuseppe Adamoli che ha battuto sulla necessità dell’autosufficienza del Del Ponte o, quantomeno, di un suo collegamento più diretto con il Circolo; il presidente dell’Ordine dei medici Pier Maria Morresi che ha criticato la "parata autocelebrativa" con più ufficianti che fedeli laddove si sarebbe dovuto lanciare un discorso per coinvolgere e non per escludere ( Critica respinta dal sindaco che ha detto di non aver mezzi o strumenti per costringere la gente ad intervenire).

Tra i medici saliti sul palcoscenico, il professor Pierfrancesco Bolis, primario di ostetricia e ginecologia, che ha voluto rimarcare la centralità anche della donna con tutte le sue problematiche ( non solo quelle ostetriche) nel futuro Ponte del Sorriso; il professor Luigi Nespoli che ha avuto parole di lode nel confronto del progetto e il professor Piccinelli, neuropsichiatra che ha posto l’accento sulla delicatezza delle patologie che la sua equipe segue.

Hanno chiuso la serata i due esponenti del volontariato: Emanuela Crivellaro che, in qualità di presidente del Comitato Tutela Bambino in Ospedale, ha ripercorso le tappe della loro battaglia per un’assistenza dal volto più materno e con un’offerta assistenziale il più possibile completa, e Marco Ascoli, presidente della Fondazione che porta il nome di suo figlio Giacomo, il quale ha rimarcato l’importanza del sostegno della società civile che, come nel suo caso, è riuscito ad attivare un day hospital oncologico.

Una serata riuscità a metà, come la sala mezza vuota. Assenti il Prefetto, il vicepresidente della provincia, il direttore generale della sanità regionale, i consiglieri comunali, la gente. Sul filo di sirena è  giunto l’assessore regionale alle infrastrutture Raffaele Cattaneo per fare i complimenti a progettisti e a progetti.

Da domani si continua.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Novembre 2008
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