Sottopasso di Sant’Anna, una proposta alternativa

Invece di far sfociare la strada sulla via per Cassano già intasata, il lettore Daniele Colombo, residente del rione, propone di prolungarla verso nord fino all'Hupac e alla 336, collegandola con una strada di Gallarate

Riceviamo e pubblichiamo  

Caro Direttore,

uso Lei e il suo giornale on-line per lanciare una proposta di dialogo costruttivo fra cittadini e amministratori su una futura opera che il comune di Busto Arsizio intende fare e di cui ho letto su Varese News una quindicina di giorni fa. Le scrivo solo oggi perché sollecitato da una frase di Luisa Caprioli letta in un vostro articolo “Partecipazione, la sinistra ci prova: partendo dai quartieri” : ”Prima di trovare un abbozzo di soluzione che comunque ha alterato irrimediabilmente le nostre abitudini, qui ci siamo trovati le ruspe in casa all’improvviso”.

L’opera in questione è il sottopasso ferroviario di S. Anna, strada che si intende costruire da sempre con lo scopo di togliere il quartiere dall’isolamento. Permettetemi prima una considerazione. Abito da sempre a S. Anna; la zona non è isolata territorialmente (infatti siamo a un passo dall’autostrada e dalla superstrada o dai vari centri commerciali, siamo a tre km dalla stazione FS e quasi 5 dalle FNM, arrivare all’ospedale o in centro è molto più comodo che da altri quartieri di Busto). Il quartiere si potrebbe considerare “isolato” perché l’amministrazione comunale si ricorda di S. Anna solo per piazzare qualcosa di scomodo, di grosso o di poco bello (Dogana, Hupac terminal 2-3, Carcere, Fiera, Centri commerciali di Olgiate, Espansioni edilizie, Pubblicità ai bordi della strada – la parte alta della strada Cassano è tutto fuorché bella con quell’accozzaglia di cartelloni che evidentemente portano tanti soldi nelle casse comunali) oppure perché non si preoccupa di chi si muove con mezzi alternativi all’automobile (vedi difficoltà ad attraversare i Cinque Ponti).

Guardando le tavole del PRG (Tav. n° 2) vedo che sono previste due strade, una che sale verso lo svincolo della dogana-Hupac (di sezione molto ampia) e l’altra che, deviando verso destra, va ad innestarsi con via per Cassano in mezzo alle due rotonde esistenti determinando così la nascita di una terza rotatoria. Per quanto so la strada che si vorrebbe costruire è la seconda. Ecco perché vorrei lanciare un dialogo costruttivo: credo che questa soluzione non serva per risolvere il problema del sovraccaricamento da traffico delle vie per Fagnano e Cassano.

È riscontrabile da tutti che le code si formano principalmente in direzione nord al mattino e sud (verso il centro della città) la sera; la nuova strada risolverebbe solo il problema della sera perché non si dovrebbe più passare obbligatoriamente dai Cinque Ponti. Al mattino però la coda che si forma alla rotonda sotto la superstrada continuerà ad esserci, probabilmente aumenterà perché ci sarà un flusso maggiore di automobili (oggi la coda arriva a monte di dove si innesterà la nuova strada sulla via per Cassano). Inoltre la costruzione della strada (secondo quello che appare sul PRG) comporta il taglio netto dell’ultima area verde fra superstrada-ferrovia-‘stra Cassano, cioè dove sarebbe dovuta nascere la parte ovest del Parco Busto 2000. Quest’area attualmente è mantenuta in buono stato dall’attività dell’ultima azienda agricola del nord-est di Busto (prati di erba medica e rive di robinie) ed è quotidianamente frequentata da sportivi, nonni con bambini e persone a passeggio. La nuova strada, dividendo in due quest’area, la renderebbe meno fruibile.

Osservando invece l’area dalle cartine (meglio ancora con una vista satellitare) sembra che un’altra strada abbia un’utilità decisamente maggiore: quella che dopo aver attraversato la ferrovia prende una direzione quasi verticale verso nord affiancando l’area della dogana, innestandosi sulla rotonda della dogana stessa, per poi immettersi direttamente nella superstrada della Malpensa utilizzando lo svincolo esistente. Perciò mi sono recato sul posto e stando sul ponte dello svincolo è naturale immaginarsi una strada così tracciata. Inoltre il ponte è già stato raddoppiato e a nord della SS 336, in territorio di Gallarate, c’è una strada già costruita ma tronca, non ancora in funzione; pare che essa abbia come naturale sbocco proprio la superstrada all’altezza dello svincolo dogana-Hupac. Quindi in un prossimo futuro potrebbe anche essere possibile andare da Busto a Gallarate senza passare per il Sempione evitando così gli ingorghi dei centri commerciali.

I vantaggi dati da una tratta che porta dal sottopasso verso nord:

– innesto diretto con la SS 336 e la A8, con evidente riduzione delle code;

– minor carico veicolare verso i Cinque Ponti ponti provenendo da nord, con minori disagi per gli abitanti del quartiere S. Anna (riduzione dell’ipotetico isolamento);

– possibilità di creare una direttrice nord-sud con Gallarate;

– riduzione della porzione di territorio tagliata dalla strada e utilizzo di un’area incolta e non curata (piena di ambrosia), limitrofa all’area della dogana;

– riduzione della lunghezza del tracciato e delle opere connesse (rotatoria e svincolo esistenti) con riduzione dei costi di realizzazione e di successiva manutenzione;

– riduzione della superficie di territorio sottoposta a cementificazione;

– possibilità di continuare ad usufruire dell’area verde (perché non più divisa in due).

Sono consapevole del fatto che ci sono anche alcuni svantaggi, ma trovo che siano solamente di carattere burocratico ed amministrativo (legati al buon senso degli amministratori); ad esempio trovare accordi fra diversi enti (comune di Busto Arsizio, Comune di Gallarate e Anas) o dover pensare, anche progettualmente, a qualcosa di diverso ma che era già previsto dal piano regolatore .

Io confido nell’alto senso civico di chi ci amministra, pertanto sono certo che questa mia idea venga valutata. Ecco il perché di una proposta di discussione: in futuro vorrei non ripetere le parole della sig.ra Caprioli ma poter dire che è stata fatta la scelta più ragionevole (che non è necessariamente coincidente con il mio parere).

Concludo dando un suggerimento ai nostri amministratori. Prima di iniziare a costruire una nuova strada sarebbe opportuno terminare quelle in costruzione ormai da tempo. La gente è stanca di vedere aree recintate con la plastica arancione e non vedere muoversi nulla all’interno.

Grazie

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Novembre 2008
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