Cosap: anche gli ambulanti sul piede di guerra
Contro l'aumento della tassa voluto dal comune di Varese i commercianti di Fiva Confcommercio esprimono la loro presa di posizione per nome del fiduciario provinciale Rodolfo Calzavara
Anche gli ambulanti sono sul piede di guerra con il Comune di Varese ed alzano la loro voce per protestare contro l’aumento della Cosap disposto da Palazzo Estense. Portare il Canone di occupazione degli spazi ed aree pubbliche al 7,2 per cento, colpisce anche la categoria dei venditori ambulanti e non solo i pubblici esercizi. Oltre, quindi, a Fipe, la Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi, che ha reagito fin da subito contro un provvedimento giudicato “inammissibile”, ecco ora schierarsi anche i commercianti di Fiva Confcommercio, con una ferma presa di posizione espressa dal loro fiduciario provinciale Rodolfo Calzavara.
«La Cosap è rimasta bloccata per anni ed ora, in un colpo solo, viene aumentata di ben 7 punti percentuali – spiega il rappresentante degli ambulanti – questo significa che ogni ambulante dovrà sborsare complessivamente 100 euro in più all’anno e in un momento di crisi dei consumi come quello che stiamo attraversando, di certo un aggravio di costi ci crea grosse difficoltà».
La categoria degli ambulanti lamenta, a fronte dell’applicazione di una Cosap più onerosa, l’inadeguatezza dei servizi comunali nell’area mercatale. «Da tempo – precisa Calzavara – aspettiamo dal Comune il ripristino delle colonnine della corrente elettrica che per la metà non funzionano e sono obsolete e, quindi, inutilizzate, oltre ai bagni che hanno infiltrazioni di pioggia a causa del mancato isolamento e di una non adeguata impermeabilizzazione. Per non parlare poi del Regolamento di mercato che, a Varese, non è più rinnovato dal 1980 mentre quello regionale è in vigore dal 2000». Ciò significa che gli ambulanti lavorano ancora con gli orari e le regole mercatali dettate dal Regolamento di vent’anni fa, senza i dovuti adeguamenti adottati altrove. «Invece di aumentare l’imposizione fiscale – aggiunge Calzavara – il Comune dovrebbe impegnarsi per prestare maggiore attenzione alle esigenze della nostra categoria».
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