Anche Rifondazione comunista in piazza per Gaza
La manifestazione in programma sabato 10 gennaio
Riceviamo e pubblichiamo
Dal 27 dicembre Gaza è martoriata dalle bombe dell’aviazione israeliana. È una tragedia di proporzioni enormi. In quel fazzoletto di terra vivono oltre 1,5 milioni di persone: stipate in una città senza vie di fuga, coi valichi alle frontiere chiuse, sotto embargo di medicinali, cibo, carburante, acqua.
Dopo 12 giorni di bombardamenti incessanti ed azioni militari di terra, il bilancio è drammatico: l’operazione “Piombo fuso” ha già ucciso 720 civili, di cui 220 bambini e 3 mila feriti.
Questo massacro di civili inermi viola ogni principio del diritto internazionale e calpesta ogni speranza di pace, in una terra già segnata da anni di conflitti. Chiediamo l’immediata cessazione di ogni ostilità. E chiediamo che il governo italiano, di cui denunciamo l’inettitudine diplomatica ed il sostegno all’azione militare, si faccia portatore di questa richiesta. La prima vittima di questa guerra è il processo di pace.
Israele tuttavia non è l’unico responsabile: la Comunità Internazionale, compresa l’Unione Europea, ha da sempre ignorato la costituzione di un sistema di apartheid nella Cisgiordania, mentre gli Stati Uniti perpetuano la loro politica di complicità con il Governo israeliano. La comunità internazionale ha la responsabilità del silenzio e dell’inerzia di fronte ai crimini di guerra e alle violazioni del diritto internazionale ed umanitario che avvengono ogni giorno a Gaza.
Non ci sarà mai pace finché si costringerà il popolo palestinese a vivere in ghetti, subire vessazioni continue, finché non si permetterà la nascita di uno stato palestinese accanto a quello israeliano.
Anche in Israele, dove la popolazione è sottoposta alla macchina di propaganda del Governo, si levano le voci contro la guerra e per la pace tra i due popoli, con un presidio spontaneo di oltre mille persone, tra cui militanti del partito comunista isreaeliano.
L’occupazione militare del territorio palestinese deve finire. L’assedio di Gaza, che causa una tragedia umana tanto grande, deve essere revocato.
Una pace giusta può nascere solo da una conferenza internazionale sotto l’egida dell’Onu, non di arbitri parziali come gli Stati Uniti, o di conferenze come quella di Annapolis, a cui non sono seguite che vuote dichiarazioni. L’obiettivo di tale conferenza deve essere la fine dell’occupazione israeliana della Cisgiordania e di Gaza, la rimozione del Muro e degli insediamenti, il rispetto delle risoluzioni internazionali e la nascita di uno stato palestinese con Gerusalemme Est capitale, che possa vivere in pace accanto a quello di Israele.
Questo obiettivo sarà possibile solo se verrà fermata questa nuova ed insensata guerra, se si porrà fine all’aggressione. Ed è su questo obiettivo che Rifondazione Comunista è impegnata.
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