Appalti e mafia, inizia il processo ai manager dell’ospedale
Secondo l'accusa gli ex dg avrebbero favorito un'azienda infiltrata dalla criminalità. Ma nel frattempo Russello è stato assolto
Il processo per l’appalto del reparto infettivi a una azienda in odore di mafia è iniziato e resterà a Varese.
Sono le prime decisioni del collegio giudicante (presidente Orazio Muscato), dopo una serie di eccezioni formali, tra cui proprio quella della competenza dei giudici varesini, una questione molto tecnica che riguarda l’indagine, passata a fasi alterne dalla procura varesina alla direzione antimafia di Milano.
La prima udienza si è volta oggi (giovedì) presso il tribunale riunito in composizione collegiale. Sul banco degli imputati, ci sono 13 persone e una azienda, accusati a vario titolo di abuso d’ufficio, truffa aggravata nel conseguimento di erogazioni pubbliche, falso e con l’aggravante di aver favorito l’attività di organizzazioni mafiose.
Si tratta di Carlo Lucchina, attuale direttore generale della sanità lombarda, ma fino al 2002 numero uno dell’espedale di circolo di Varese, il direttore amministrativo dell’epoca, Mario Noschese, Paolo Ciotti coordinatore dell’ufficio tecnico di gestione patrimoniale e direttore dei lavori. Ma anche i manager che subentrarono nella gestione dell’ospedale di circolo dal 2003, il direttore generale Roberto Rotasperti e il direttore amministrativo Sergio Tadiello, per la truffa alla regione. Pietro Barbarito, incaricato dell’ufficio tecnico del circolo, per falso. Insieme a loro, sono sotto processo i responsabili dell’azienda,
Le difese hanno presentato tre gruppi di eccezioni, che il tribunale ha respinto in toto. In particolare, chiedevano la nullità del decreto di rinvio a giudizio per vizi formali. Respinta anche la nullità per la genericità del capo di imputazione sull’aggravante mafiosa. I giudici hanno infine bocciato una eccezione sollevata dalla difesa di Lucchina sulla competenza del fascicolo. L’udienza è stata rinviata al 26 maggio. Ma sul processo pende una spada di damocle che la difesa considera decisiva. Fabrizio Russello è nel frattempo stato assolto in via definitiva in due diversi processi per reati di mafia. Decadrà l’aggravante in dibattimento? Il suo avvocato, Giacomo Ventura, giunto in aereo da Gela con l’assistito (“Verrò a tutte le udienze”), è convinto di sì.
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