Chiude l’unica camera iperbarica della provincia

Il sindaco di Laveno lancia l'allarme: la clinica privata che la gestiva è in fallimento. "Sfrattati" infermieri e pazienti

Una clinica privata coinvolta in una procedura di fallimento, gli infermieri che temono per le loro liquidazioni. I malati che vengono trasferiti e la provincia che rimane senza l’unica camera iperbarica, necessaria tra l’altro per trattare i casi da intossicazione da monossido di carbonio. E’ un piccola Caporetto sanitaria, quella che si sta profilando a Laveno Mombello e che il sindaco Ercole Ielmini ha denunciato con una lettera a tutte le autorità sanitarie e al Prefetto. Villa Preziosa, questo il nome della struttura, occupa una dozzina di lavoratori che badavano a 8 pazienti nella casa di cura vera e propria e 3 dipendenti nel centro iperbarico che in questi giorni avevano 11 pazienti.

La denuncia di Ielmini è netta. "I degenti – scrive nella sua comunicazione il primo cittadino – sono stati costretti a trovare con urgenza una soluzione alternativa con evidenti disagi e nessun rispetto per le loro condizioni di salute. Quanti utilizzano il centro iperbarico, unico in tutta la nostra provincia, convenzionato fino al marzo 2009 con l’Asl della Provincia di Varese, vivono uno stato di incertezza non sapendo se potranno continuare a farsi curare presso la struttura anche perchè il personale medico e infermieristico rischierà di non vedersi liquidare le proprie spettanze".

Il centro iperbarico – Fiore all’occhiello del complesso è il centro iperbarico che serve, con le macchine presenti, tutta l’area del Varesotto ed è un punto di riferimento anche per alcuni comuni della sponda piemontese del Lago Maggiore. Le alternative più vicine sarebbero a Zingonia, in provincia di Bergamo, a Milano e Fara Novarese. "Abbiamo contattato il curatore fallimentare – conclude Ielmini – con il quale stiamo concordando una comune linea di intervento per tentare il salvataggio delle due strutture così importanti per il nostro territorio". Quello di Laveno infatti è l’unico centro dotato di macchine di questo tipo, in grado quindi di ospitare pazienti da sottoporre a trattamenti dovuti alla mancanza decompressione come ad esempio il caso dei sub o colpiti da embolia gassosa arteriosa. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Gennaio 2009
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