I politici cattolici: “Che errore contestare Tettamanzi”

Rappresentanti della politica e fedeli cattolici commentano i fatti di questi gioni. «Che c'entra il cattolicesimo con la libertà di culto altrui?»

Essere cattolici è un conto, contrastare la realizzazione di nuove moschee è un altro. Garantire la libertà di culto è affare dei politici, professare la fede è affare di ognuno di noi. E’ più o meno questo il succo delle reazioni di politici e cattolici alle manifestazioni della Lega varesina in dissenso delle parole del Cardinal Tettamanzi (nella foto) «Innanzitutto, non credo che il Cardinale con quelle parole eprimesse l’intenzione di creare moschee a piè sospinto. Come noi chiediamo la libertà di culto nei loro paesi, anche loro la chiedono a noi: e noi, al contrario loro, questa libertà di culto la prevediamo nella nostra Costituzione – precisa Gregorio Navarro, assessore ai servizi sociali del Comune di Varese, UDC e cristiano praticante – In realtà, non vedo il nesso tra l’essere cristiano e il concedere la libertà di culto: essere cristiani è questione di vita, è una situazione personale. Pensare che la propria condizione possa essere la chiave che apre tutte le porte della vita sociale mi sembra anacronistico. Insomma, la questione mi sembra malposta».

O forse, più maliziosamente, strumentale: «Credo che la manifestazione islamica di piazza del Duomo sia stata inopportuna, e la comunità milanese ha anche chiesto scusa -spiega il consigliere regionale di area cattolica del Pd Giuseppe Adamoli (foto) – certo è che la Lega ha fatto un uso strumentale di tale evento, un pretesto per contestare in toto l’impostazione sociale della Chiesa Ambrosiana fondata sul dialogo e sulla solidarietà. Il cardinal Dionigi Tettamanzi si è inserito nella scia già tracciata dal suo predecessore Carlo Maria Martini: ha parlato chiaro sia nell’omelia di Sant’Ambrogio sia nel discorso dell’Epifania centrato sulla figura del migrante. Il target della Lega è questo, criticare un’impostazione non nuova e nemmeno rivoluzionaria che vuole solo favorire il dialogo in una corretta interpretazione della dottrina sociale della Chiesa».

Il risultato è che l’iniziative poste in essere dalla Lega sono: «Per nulla condivisibili, fuori luogo, eccessive e di pessimo gusto per le cose dette e scritte nei confronti del cardinale» come commenta  Alessio Nicoletti di Movimento Libero «Il problema dell’apertura di nuove moschee è un problema reale,sentito dalla nostra gente e anche da noi, ma che non si deve e non si può addossare agli uomini di chiesa. Il problema è lo Stato Italiano. E la Lega Nord, lo vogliamo ricordare, ha avuto un ruolo da protagonista assoluto negli ultimi 15 anni senza riuscire a fare un granché. Il cardinale Tettamanzi non ha avuto alcuna responsabilità, al contrario di chi oggi lo attacca. Se proprio la Lega Nord se la vuole prendere con qualcuno dovrebbe manifestare contro se stessa».

«Quando ho saputo delle intenzioni della Lega ieri, mi è innanzitutto dispiaciuto – conclude Maurizio Ampollini (foto), direttore del Cesvov, l’organo che coordina e supporta le realtà di volontariato varesine -Perchè questi incontri organizzati dal Cardinale si sono sempre rivelati pieni di costruttivi spunti di riflessione. Così il mio primo pensiero è stato che ognuno è libero di esprimere il il dissenso, ma che farlo a margine di un incontro del genere è sgradevole. Sulla sostanza della questione, però, c’è da riflettere, perchè è un argomento che scalda gli animi. La proposta di Tettamanzi va nel giusto senso della libertà di culto, ma il problema è che poi da noi manca un sistema di controllo, che rende quei luoghi molto delicati. Forse è il caso di cominciare a fare una riflessione più compiuta, sull’argomento. Perchè questo è un problema serio che ha bisogno di risposte serie».

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Pubblicato il 16 Gennaio 2009
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