Uova, colla e scritte contro la sede della Lega Nord

L'atto vandalico nella notte tra mercoledì 21 e giovedì 22 gennaio, intorno alle 2.30. "Forse diamo fastidio, ma non ci facciamo intimorire", assicurano i militanti

Uova, colla e scritte contro la sede della Lega Nord di Gallarate. Nella notte tra mercoledì 21 e giovedì 22 gennaio (intorno alle 2.30) sconosciuti hanno gettato una mezza dozzina di uova contro la porta e il muro della sede del Carroccio di via Monte Santo. Oltre ai gusci rotti e ai tuorli schiantati sui simboli del Sole delle Alpi, anche due scritte, una in vernice rossa e l’altra vergata in nero, entrambe con tratto sicuro e senza simboli di rivendicazione: “Chiudiamo le sedi dei razzisti” e “No ai C.p.t., no ai lagher di Stato”. Scritte inequivocabili, con messaggi chiari e diretti all’azione politica dei padani e in particolare del ministro dell’Interno Roberto Maroni. Sul posto si sono recati subito i vertici cittadini del Carroccio, avvertiti dalla Polizia di Stato di ronda a Cedrate nella notte.  

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«Un gesto che si commenta da solo – ha detto il capogruppo consiliare Matteo Ciampoli (foto) -. Hanno fatto una bella frittata. Evidentemente la Lega Nord dà fastidio, soprattutto in un  momento nel quale stiamo raggiungendo obiettivi concreti». Di «atto incivile e premeditato» ha parlato Sandro Rech. All’interno della serratura è stata versata della colla e c’è stato un tentativo fallito di forzare la porta. Gli esponenti della Lega Nord hanno sporto denuncia contro ignoti per quello che è il primo atto vandalico subito nella “nuova” sede leghista di Gallarate: in passato era stata bruciata quella di via Cattaneo e alcune scritte minatorie erano comparse sui muri di quella di via Novara. Questa volta riconoscere i responsabili non sarà facile, anche perché la telecamera di sorveglianza posizionata proprio sopra la porta d’ingresso della sede padana era disattiva. 

 

Duro il commento del segretario cittadino della Lega Nord Luciano Mazzone: «È l’effetto dei risultati che la Lega sta ottenendo, non solo il federalismo, ma anche l’aumento della sicurezza e la limitazione dell’immigrazione clandestina – attacca Mazzone -. L’azione del ministro Maroni dà fastidio a chi non accetta chi con la democrazia cambia il Paese. Questo è un atto provocatorio grave e fuori dalla regole, di matrice senza dubbio “sinistra”, ma soprattutto di chi non accetta il confronto democratico». In passato la sezione gallaratese del Carroccio si è resa protagonista di gesti coloriti e sopra le righe, ultimi dei quali il furgone abbandonato davanti al luogo di preghiera della comunità islamica a pochi passi dalla sede leghista di Cedrate e la manifestazione di protesta a Varese contro il Cardinal Dionigi Tettamanzi per le sue posizioni dialoganti con gli islamici: «Noi ci siamo sempre tenuti nell’alveo della legalità – commenta provocatoriamente Mazzone -. Voglio vedere se chi ci ha pesantemente criticato e si è stracciato le vesti per i nostri atti, adesso che chi è attaccato con un atto incivile e indegno è la Lega Nord  prenderà posizione con la stessa veemenza».   

 

I militanti, arrivati sul posto non appena la voce degli atti vandalici si è sparsa, non si lasciano intimorire: «Il nostro motto è sempre stato “Tenem dur”, non ci facciamo intimorire da questi incivili».    

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Pubblicato il 22 Gennaio 2009
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