Aiutiamo a vivere i bambini di Chernobyl
Un incontro in programma sabato 21 febbraio dalle ore 10 alle 13 alla Sala Verde di Villa Recalcati
Sono passati ventitré anni dall’incidente di Chernobyl, ma gli effetti di quella che viene definita la più grande tragedia dell’era nucleare non si sono esauriti.
Il 26 aprile 1986 due esplosioni distrussero il reattore della centrale nucleare della cittadina ucraina provocando la fuoriuscita di materiali altamente radioattivi. Complessivamente è stato calcolato che furono immessi nell’atmosfera 100 milioni di radionuclidi (xeno, iodio, cesio 134 e 137 ecc.): una quantità di circa 600 volte superiore a quella prodotta dalla bomba atomica di Hiroshima.
Ad essere maggiormente colpita è stata la Bielorussia con il 23 per cento del territorio contaminato, a seguire l’Ucraina con il 4,8 per cento e la Russia con lo 0,5 per cento e si calcola che dovranno passare 100 anni perché il terreno sia risanato. È stato conseguentemente registrato un sensibile incremento di forme tumorali, specialmente nei bambini, e una rilevante diffusione di problemi psicologici legati allo stress causato dalla paura di possibili effetti delle radiazioni sulla salute.
Tra le molte iniziative sorte spontaneamente per supportare le persone coinvolte in questa catastrofe in Italia spicca la fondazione “Aiutiamoli a vivere”, che dal 1993 promuove l’accoglienza da parte di famiglie italiane di bambini provenienti dalla Bielorussia, per un periodo di “vacanza terapeutica” di circa un mese all’anno. È stato infatti verificato che la permanenza di un mese in Italia restituisce 2 anni di vita “rubata” dalle radiazioni.
“Aiutiamoli a vivere” è presente con numerosi comitati in tutta Italia, di cui circa 80 solo in Lombardia e 4 attivi in provincia di Varese.
Ed è proprio il comitato presente ad Induno Olona che, in previsione delle prossime vacanze estive, sabato 21 febbraio dalle ore 10 alle 13 sarà presente presso la Sala Verde di Villa Recalcati a Varese per illustrare a tutte le famiglie interessate le modalità per accogliere un bambino nel corso del mese di agosto.
La Fondazione “Aiutiamoli a vivere” ha infatti una significativa preparazione in materia – solo nel decennio 1996-2006 sono stati circa 50.000 i minori ospitati in Italia grazie all’impegno di questa organizzazione – e supporta gratuitamente tutte le coppie o le donne single interessate a vivere questa esperienza. In particolare gestisce l’iter burocratico necessario affinché il minore possa venire in Italia, mette a disposizione un accompagnatore che svolge anche funzioni di interprete e organizza attività ludiche per i bambini nei giorni feriali.
Alla famiglia spetta invece il compito di accogliere e accudire il minore, rispettandone ovviamente abitudini e personalità.
«L’attività svolta dalla Fondazione “Aiutiamoli a vivere” è particolarmente meritoria perché offre a dei bambini gravemente colpiti da una tragedia come quella di Chernobyl non solo la possibilità di vivere in un ambiente sano per la loro salute e di essere curati per eventuali malattie, ma anche di sperimentare un’accoglienza affettuosa all’interno di un nucleo familiare, di vedere posti nuovi, conoscere altri amici e vivere momenti divertenti e interessanti – ha commentato l’Assessore alle Politiche Sociali Christian Campiotti – Mi auguro quindi che saranno molte le famiglie che decideranno di aderire a questa proposta del Comitato di Induno Olona di passare un mese di agosto diverso, aprendosi ad un’esperienza impegnativa, ma che offre eccezionali stimoli per la crescita sociale, culturale ed umana».
Il 26 aprile 1986 due esplosioni distrussero il reattore della centrale nucleare della cittadina ucraina provocando la fuoriuscita di materiali altamente radioattivi. Complessivamente è stato calcolato che furono immessi nell’atmosfera 100 milioni di radionuclidi (xeno, iodio, cesio 134 e 137 ecc.): una quantità di circa 600 volte superiore a quella prodotta dalla bomba atomica di Hiroshima.
Ad essere maggiormente colpita è stata la Bielorussia con il 23 per cento del territorio contaminato, a seguire l’Ucraina con il 4,8 per cento e la Russia con lo 0,5 per cento e si calcola che dovranno passare 100 anni perché il terreno sia risanato. È stato conseguentemente registrato un sensibile incremento di forme tumorali, specialmente nei bambini, e una rilevante diffusione di problemi psicologici legati allo stress causato dalla paura di possibili effetti delle radiazioni sulla salute.
Tra le molte iniziative sorte spontaneamente per supportare le persone coinvolte in questa catastrofe in Italia spicca la fondazione “Aiutiamoli a vivere”, che dal 1993 promuove l’accoglienza da parte di famiglie italiane di bambini provenienti dalla Bielorussia, per un periodo di “vacanza terapeutica” di circa un mese all’anno. È stato infatti verificato che la permanenza di un mese in Italia restituisce 2 anni di vita “rubata” dalle radiazioni.
“Aiutiamoli a vivere” è presente con numerosi comitati in tutta Italia, di cui circa 80 solo in Lombardia e 4 attivi in provincia di Varese.
Ed è proprio il comitato presente ad Induno Olona che, in previsione delle prossime vacanze estive, sabato 21 febbraio dalle ore 10 alle 13 sarà presente presso la Sala Verde di Villa Recalcati a Varese per illustrare a tutte le famiglie interessate le modalità per accogliere un bambino nel corso del mese di agosto.
La Fondazione “Aiutiamoli a vivere” ha infatti una significativa preparazione in materia – solo nel decennio 1996-2006 sono stati circa 50.000 i minori ospitati in Italia grazie all’impegno di questa organizzazione – e supporta gratuitamente tutte le coppie o le donne single interessate a vivere questa esperienza. In particolare gestisce l’iter burocratico necessario affinché il minore possa venire in Italia, mette a disposizione un accompagnatore che svolge anche funzioni di interprete e organizza attività ludiche per i bambini nei giorni feriali.
Alla famiglia spetta invece il compito di accogliere e accudire il minore, rispettandone ovviamente abitudini e personalità.
«L’attività svolta dalla Fondazione “Aiutiamoli a vivere” è particolarmente meritoria perché offre a dei bambini gravemente colpiti da una tragedia come quella di Chernobyl non solo la possibilità di vivere in un ambiente sano per la loro salute e di essere curati per eventuali malattie, ma anche di sperimentare un’accoglienza affettuosa all’interno di un nucleo familiare, di vedere posti nuovi, conoscere altri amici e vivere momenti divertenti e interessanti – ha commentato l’Assessore alle Politiche Sociali Christian Campiotti – Mi auguro quindi che saranno molte le famiglie che decideranno di aderire a questa proposta del Comitato di Induno Olona di passare un mese di agosto diverso, aprendosi ad un’esperienza impegnativa, ma che offre eccezionali stimoli per la crescita sociale, culturale ed umana».
Per maggiori informazioni:
Fondazione “Aiutiamoli a vivere” – Comitato di Induno Olona tel. 329 02 38 225,
e-mail: indunoolonafondaav@libero.it
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