Emorragia di chirurghi all’ospedale di Circolo
Dopo l'annuncio della partenza degli urologi Manzoni e Reali, ancora notizie di partenze eccellenti: lascia anche Romagnoli, "padre" della chirurgia bariatrica e , forse, anche il dottor Burdo
Dopo la notizia della partenza del dottor Manzoni e della dottoressa Reali, entrambi urologi pediatrici, al Circolo non si arresta "l’emorragia" di chirurghi.
Il mese prossimo lascerà il primario della chirurgia di Luino Giuliano Romagnoli mentre sembra che anche il dottor Sandro Burdo abbia le valigie in mano.
Entrambi i professionisti rappresentanto un’eccellenza per l’azienda, anche se di nicchia. Il dottor Romagnoli in vent’anni di attività è riuscito a creare un centro di chirurgia bariatrica di fama nazionale. Si tratta di quella branca comunemente chiamata chirurgia dell’obesità, dove si interviene con il bisturbi nelle situazioni di peso eccessivo.
Il dottor Sandro Burdo, invece, ha una tra le maggiori casistiche a livello mondiale in campo audiovestibolare per l’impianto cocleare. Il medico, la cui attività è sostenuta dall’Associazione genitori dei piccoli pazienti ( i bambini sono la gran parte dei suoi pazienti) e anche da una Fondazione, da tempo è insofferente al tipo di attività che riesce ad esprimere al Circolo e cerca un’alternativa adeguata dove proseguire. Ormai prossimo alla pensione, il suo divorzio dall’azienda ospedaliera di Varese potrebbe sfociare nell’avvio di un’attività "concorrenziale".
L’imminente partenza dei medici viene vista con rammarico dal direttore generale Walter Bergamaschi: « In una struttura dove lavorano 700 medici il turn over è sicuramente fisiologico e guai se non lo fosse. Certo, la notizia del dottor Manzoni ci ha colto di sopresa perché, nel Programma di attività aziendale recentemente approvato dalla Regione, avevamo previsto la costituzione di un’unità semplice di urologia pediatrica da affidargli. Nei nostri progetti era uno degli assi portanti del futuro ospedale Del Ponte. È chiaro che l’offerta giunta dal principale polo materno infrantile lombardo ( il Policlinico-Mangiagalli) è di indiscusso valore. Ma sono ottimista: quando la realtà varesina decollerà forse ci si potrà rincontrare… Più attesa, invece, era la decisione del dottor Romagnoli, da vent’anni pendolare tra Milano-Luino che andrà a dirigere la chirurgia a Magenta. Noi abbiamo sostenuto il più possibile la sua vocazione principale, ma l’ospedale di Luino ha bisogno più di una chirurgia di base che di un’eccellenza di nicchia».
Il direttore smorza le polemiche: «Ringrazio tutti per la professionalità e la dedizione mostrata in questi anni a Varese. Questo è un ospedale che permette di crescere e di mettere in rilievo le eccellenze. Così è e così continuerà ad essere».
Così sarà dunque. Intanto, però, il Ponte del Sorriso muove i suoi primissimi passi perdendo tre chirurghi pediatrici d’eccellenza.
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