Guido Morselli “corsaro” come Pasolini

La Nuova Editrice Magenta ripubblica dopo 60 anni “Realismo e fantasia. Dialoghi” saggio dell'autore morto suicida nel 1973. La presentazione venerdì 20 febbraio alla Sala consiliare del Comune di Gavirate

Batte un cuore morselliano nella Nuova Editrice Magenta di Varese. Da Morselli è partita e a Morselli, allo schivo, umbratile, appartato Morselli, ritorna, dopo dieci anni di attività. Innanzitutto, presentando  venerdì 20 febbraio, alle ore 20.30, alla Sala Consiliare del Comune di Gavirate, la ristampa anastatica del saggio filosofico “Realismo e fantasia. Dialoghi”, che l’editore Bocca pubblicò nel ’47 e che ora rivede la luce, presso la Nem, grazie alle cure di una delle massime esperte di Morselli, Valentina Fortichiari. Una presentazione annunciata da una pagina intera, sabato scorso, di “Tuttolibri”, prestigioso inserto culturale del quotidiano “La Stampa”. E’ in arrivo anche un altro volume morselliano, che certamente farà discutere: curato dalla giovane studiosa Linda Terziroli, si tratta dell’epistolario inedito di Morselli. Chi ci ha buttato l’occhio, giura che dobbiamo attenderci uno scrittore dagli empiti “civili”, ma anche un autore dai sentimenti molto privati.  

Infine, ciliegina sulla torta dei dieci anni della casa editrice varesina, la rinascita della rivista “Nuova Presenza”, con il primo numero dedicato all’ambiente e aperto da un articolo di Morselli, uscito sulla “Prealpina” mezzo secolo fa. Un articolo che vibra di indignazione per il sacrificio di alberi e giardini varesini sull’altare delle trasformazioni urbanistiche e della modernizzazione della città. Uno sguardo preveggente e amaro, che ricorda certi interventi “corsari” di Pasolini.

Si può essere più morselliani di così? Giriamo la domanda al fondatore e patron della Nem, Dino Azzalin, presente alla serata di Gavirate insieme alla Fortichiari e a Romano Oldrini, presidente del Premio Chiara. “In effetti, è un cerchio che si chiude – dice Azzalin -. La Nuova Magenta è nata, nel ’99, con la pubblicazione di racconti morselliani inediti (“Una missione fortunata”). E, a dieci anni di distanza da quel battesimo fortunato, ritorna con nuove iniziative legate a questo scrittore dal linguaggio colto e ricercato, ma assolutamente inviso all’establishment culturale dell’epoca”. 

 

Ciò che più affascina, di Morselli, è la capacità di essere attento al “qui ed ora”, ma anche di spingere lo sguardo lontano, oltre il presente. “Morselli è sempre stato attento al territorio – continua Azzalin -, ma non si è mai fatto rinchiudere negli angusti confini del localismo, del provincialismo”. La sua valenza cosmopolita è la stessa che si ritrova anche nei “poeti laghisti” inclusi da Luciano Anceschi nell’antologia “Linea lombarda” (da Vittorio Sereni a Luciano Erba), uno dei primi libri proposti dalla vecchia editrice Magenta. “Attenzione al territorio e sguardo cosmopolito è un mix che resta attualissimo anche per noi, che abbiamo raccolto il testimone della piccola e coraggiosa casa editrice dell’indimenticato Bruno Conti. E che dalla Gavirate di Morselli ripartiamo in vista dei prossimi dieci anni”.

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Pubblicato il 17 Febbraio 2009
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