Il gruppo di chimica ambientale “acquista” due ricercatori orientali
Collaboreranno per oltre un anno e mezzo ai progetti di ricerca del centro della facoltà di scienze coordinato dalla professoressa Paola Gramatica

Del Gruppo (nella foto) fanno attualmente parte la dottoressa Ester Papa, PhD, neo-ricercatore, la dottoressa magistrale in Scienze Biologiche (indirizzo Ecotossicologico) Simona Kovarich, borsista e la dottoressa Mara Luini, laureanda magistrale.
Uno dei due giovani ricercatori asiatici, il dottor Barun Bhhatarai, PhD, (secondo da destra nella foto) è un chimico organico, originario di Katmandu (Nepal). Ha conseguito il dottorato in QSAR e Cheminformatica all’Università americana di Clarkson (NY), svolgendo quattro anni di ricerche presso un discepolo di Corvin Hansch, considerato il fondatore della moderna modellistica QSAR. Al DBSF svolgerà ricerche su inquinanti emergenti, come ad esempio le sostanze fluorurate, presenti in parecchi materiali isolanti (dalle padelle antiaderenti agli indumenti idrorepellenti), nell’ambito di un importante progetto quadriennale del 7° Programma Quadro Europeo (EU-FP7), relativo alla valutazione delle pericolosità di tali sostanze per la nuova normativa europea delle sostanze chimiche REACH.
Sta concludendo i suoi studi di dottorato in modellistica QSAR, il dottor Jazhong Li (primo da destra nella foto), chimico, proveniente da una delle più prestigiose Università cinesi, la Lanzhou University (nella provincia centrale di Gansu). Dallo stesso gruppo di ricerca proveniva anche la dottoressa Huanxiang Liu, primo ospite dell’Insubria nel 2006, nell’ambito delle iniziative della Commissione Relazioni Internazionali per un giovane ricercatore extra-europeo.
Grazie anche ad un accordo di cooperazione scientifica tra le due Università, favorito dalla prof. Gramatica nel corso di un suo soggiorno in Cina nel 2007, il dott. Li ha vinto una borsa di studio del China ScholarShip Council per concludere in Italia le sue ricerche di dottorato. Il progetto di ricerca riguarda gli interferenti endocrini, cioè quelle sostanze che, interagendo con il sistema endocrino, determinano varie conseguenze negative, come diminuzione della fertilità ed in alcuni casi anche il cancro. Questa tipologia di sostanze, ormai presenti quasi ovunque nei prodotti e nell’ambiente, sono oggetto di studi sempre più approfonditi in tempi recenti; il gruppo QSAR dell’Insubria ha appena ricevuto, proprio su questo tema e con applicazioni nel REACH, un finanziamento dal Ministero della Università e Ricerca per un progetto di rilevanza nazionale (PRIN07), valutato di eccellenza con il punteggio massimo.
«I due giovani ricercatori si sono subito ben inseriti nel Gruppo di ricerca e più in generale al DBSF – sottolinea la professoressa Gramatica -; si prevedono interessanti sviluppi dalle loro ricerche, come già è successo per quelle della dott.ssa Liu che, sui risultati del lavoro svolto all’Università dell’Insubria, ha pubblicato cinque articoli su importanti riviste internazionali ISI».
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