Sostanze oleose riversate nel torrente Broveda
L’affluente del Boesio, che si getta nel Verbano pieno di schiuma. Il Sindaco “Non è pericoloso, bonifica in atto. La perdita di da un serbatoio di un’azienda”
Sembra neve, ma nel torrente montano, con un ricco patrimonio di flora e fauna, nel cuore della Valcuvia, galleggiano da giorni cumuli di schiuma bianca. Si tratta di una sostanza riversatasi nei giorni scorsi da un’azienda a monte del torrente Broveda, un affluente del Boesio, corso d’acqua che dopo una decina di chilometri sfocia nel Lago Maggiore a Laveno Mombello.
«Non c’è pericolo per l’ambiente in quanto non si tratta di una sostanza tossica – afferma il sindaco di Cuvio Luciano Maggi – . La situazione si è verificata a causa della perdita di un serbatoio della ditta Salmoiraghi avvenuta sabato scorso. Subito sul posto abbiamo fatto intervenire l’Arpa, oltre al Corpo forestale dello Stato e la protezione civile. I tecnici hanno aspirato la sostanza depositatasi nella anse del torrente e la situazione è sotto controllo”.
La situazione in cui versa il torrente ancora oggi è arrivata da un lettore: “Nel torrente che passa da Cuvio si sono riversati grassi e oli vegetali: c’è una densa coltre di melma bianca che copre sassi e muschi e che insudicia l’acqua fino a qualche giorno fa pura!!!”.
La situazione in cui versa il torrente ancora oggi è arrivata da un lettore: “Nel torrente che passa da Cuvio si sono riversati grassi e oli vegetali: c’è una densa coltre di melma bianca che copre sassi e muschi e che insudicia l’acqua fino a qualche giorno fa pura!!!”.
L’Agenzia Regionale per l’Ambiente della Lombardia (Arpa), interpelalta sull’accaduto parla di tempi rapidi per il termine della bonifica. «La perdita della sostanza è avvenuta sabato scorso dal serbatoio della Salmoiraghi, un’azienda che si occupa anche della riconversione di olii alimentari usati, per riconvertirli in biodiesel – spiegano dall’Arpa di Milano – . La maggior parte della sostanza, che ha già subito il processo di lavorazione e quindi meno pericolosa, è finita in una vasca di contenimento; il resto si è riversato nel torrente. Non risulta che la sostanza sia arrivata al Boesio. L’azienda sta effettuando la bonifica: avrà tempo fino al 3 marzo per concludere le operazioni».
Ad un sopralluogo questa mattina la situazione sembra tutt’altro che rosea. Il torrente, in mezzo al bosco e in un’area di grande interesse naturalistico, appare fortemente inquinato da una massa di schiuma bianca. Nell’area c’è odore di sostanze oleose che si sono depositate – come confermano le foto e il video raccolti da Varesenews – anche sulle rive del corso d’acqua. Il torrente costeggia per un buon tratto la strada provinciale che collega Cuvio a Castello Cabiaglio, nel cuore di una valletta un tempo ricca di mulini e proprio a poca distanza dalla famosa fonte che si narra abbia proprietà afrodisiache, il “funtanin de l’avucat”, visibile dalla strada.
Ad un sopralluogo questa mattina la situazione sembra tutt’altro che rosea. Il torrente, in mezzo al bosco e in un’area di grande interesse naturalistico, appare fortemente inquinato da una massa di schiuma bianca. Nell’area c’è odore di sostanze oleose che si sono depositate – come confermano le foto e il video raccolti da Varesenews – anche sulle rive del corso d’acqua. Il torrente costeggia per un buon tratto la strada provinciale che collega Cuvio a Castello Cabiaglio, nel cuore di una valletta un tempo ricca di mulini e proprio a poca distanza dalla famosa fonte che si narra abbia proprietà afrodisiache, il “funtanin de l’avucat”, visibile dalla strada.
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