Specchiarelli: “Sorpreso della presenza del parassita killer delle capre”

Le precisazioni dell’assessore dopo le notizie riguardanti alcuni problemi denunciati dagli allevatori della Veddasca

«Apprendo da alcune testate locali che un presunto parassita, che assale il cervo (“Elaphostrongylus cervi”), sarebbe la causa di una malattia che colpirebbe il 5% della popolazione di capre della Val Veddasca. E che tale situazione sarebbe monitorata da tempo dall’Università di Milano. Dire che sono sorpreso della notizia è dire poco». Così l’assessore all’agricoltura e alla gestione faunistica Bruno Specchiarelli (a destra nella foto) dopo gli articoli riguardanti il problema sollevato da alcuni allevatori nel corso di una visita in Val Veddasca da parte dell’assessore regionale Luca Ferrazzi
«In primo luogo – specifica l’assessore – , un fenomeno di tale entità (il 5% degli animali ammalati), per giunta apparso da tempo, avrebbe dovuto avere un livello di attenzione e di considerazione sotto il profilo sanitario – a cura della competente ASL – che invece non vi è stato e mai al mio Assessorato è giunta notizia in proposito ne tanto meno segnalazioni da parte di allevatori della Val Veddasca e di altri territori».
«Analogamente – continua Specchiarelli – , mi pare ardita, se non completamente “campata in aria” la correlazione che si è voluto inventare tra l’esistenza di tale (ripeto) presunto parassita in conseguenza della insufficiente gestione faunistica del Cervo. In altre parole del fatto che la popolazione di Cervo sia in crescita a causa dell’inadeguatezza dei piani di abbattimento (decisi dalla Provincia di Varese). Vorrei invece a sottolineare che la popolazione dei cervi nel Nord Verbano risulta stabilmente attestata sulle 310/320 unità proprio in considerazione degli abbattimenti selettivi annuali, in perfetta media con le previsione dei censimenti e del conseguente Piano di abbattimento realizzato in collaborazionel’Università dell’Insubria.
Non solo, tutti i cervi abbattuti, obbligatoriamente portati al Civico Macello di Luino, sono stati visitati da Veterinari della ASL e mai stato riscontrato alcun problema sanitario.
Detto ciò e premesso che il Servizio Veterinario dell’ASL di Varese può in ogni momento render conto dell’attività che è stata svolta di concerto con gli Uffici del mio Assessorato nel monitoraggio sanitario dei cervi e degli ungulati in generale, richiamo l’attenzione di tutti, per primo degli allevatori, sulla necessità di adottare comportamenti più responsabili, evitando di percorrere la strada (negativa) di una facile pubblicità che può trasformarsi in un pericoloso boomerang per l’economia delle nostre Valli».

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Pubblicato il 19 Febbraio 2009
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