Un concorso per regredire di livello, dipendenti comunali sfiancati dalla vicenda Corte dei Conti
Dopo aver ricevuto l'avviso di restituzione di circa 3 mila euro a testa ora la burocrazia si abbatte di nuovo sui dipendenti comunali di Busto: dovranno sotenere un concorso interno che li riporti ai livelli di 10 anni fa. Alcuni andranno in pensione tra pochi mesi senza possibilità di risalire
Prima la notifica per la restituzione di circa 3 mila euro a testa e ora una nuova notifica che avvisa oltre 100 dipendenti del Comune di Busto Arsizio che dovranno sostenere un concorso interno non per essere promossi ma, bensì, per regredire di livello. Oltre al danno la beffa e in un periodo in cui meno ce ne sono e meglio si supera la crisi economica. Invece no, per i dipendenti del Comune di Busto la beffa arriva poco prima dell’assemblea dei lavoratori proprio sul tema Corte dei Conti. I messi notificatori consegnano a mano le notifiche del concorso in un’atmosfera che già non è all’insegna dell’ottimismo. Tra gli occhi strabuzzati di alcuni che, a pochi mesi dalla pensione, si vedono costretti a sostenere un concorso che li riporterà al livello che occupavano dieci anni prima e con la prospettiva di andare in pensione con un livello diverso da quello che ci si era prefissati è iniziata una nuova assemblea in un clima di generale sconforto e demotivazione.
Le rappresentanze sindacali hanno invitato i legali del sindacato per spiegare cosa sta succedendo e cosa succederà nei prossimi mesi sempre a causa dell’annosa vicenda Corte dei Conti che ha spulciato nei meccanismi di promozione interni al Comune definendo illegittime quelle dal ’99 al 2006. Quindi si dovrà tornare, almeno, ad un livello intermedio. Oltre un centinaio di lavoratori dovranno sottoporsi a concorso per non finire in fondo alla scala, da dove erano partiti, e riposizionarsi a metà tra il livello più basso e quello attuale. «Se non parteciperanno ai concorsi perderanno ancora più livelli – ricorda Fausto Sartorato, Rsu di SdL intercategoriale – ma l’assemblea di oggi serve a ribadire che noi seguiremo tutte le situazioni e staremo al fianco dei lavoratori. Molti avranno una regressione verticale e noi vigileremo su come queste regressioni verranno applicate. Non potranno più essere richieste determinate mansioni visto che lo stipendio, per molti di loro, sarà minore e le mansioni richieste non saranno le stesse». Per protestare contro le modalità di gestione della trattative con i dipendenti i delegati di SdL, Cgil e Alcobas domani non si presenteranno all’assemblea trattante.
Tra i lavoratori che dovranno andare a concorso molti guadagnano stipendi che non superano i 1200 euro e dopo il concorso si vedranno diminuire il già esiguo stipendio. Per questo motivo in sala, oggi, la rassegnazione e lo sconforto la facevano da padroni. Unico momento di tensione è stata la richiesta da parte di Fausto Sartorato di allontanare chi non non ha diritto a rimanere in assemblea perchè non invitato dai delegati stessi, come prevede il regolamento. Il riferimento è a Mario Cislaghi, consigliere comunale sempre presente alle assemblee sindacali. La sua presenza non è parsa consona a Sartorato che ha richiesto al consigliere «di occuparsi di politica e non di questioni sindacali». Piccata la risposta di Cislaghi che ha sottolineato come sia sempre stato «dalla parte dei lavoratori del Comune che comprendo in questo momento di grande difficoltà». Le buone parole per i dipendenti, però, sono controbilanciate per quelle usate nei confronti dei sindacati: «Non sono in grado di gestire questa situazione – ha detto ancora Cislaghi – il fatto che mi abbiano allontanato è la prova che hanno qualcosa da nascondere. Da parte loro servirebbe maggiore chiarezza nei confronti dei dipendenti che appaiono più confusi di prima quando escono dalle assemblee».
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