“A rischio il cinque per mille alle associazioni”
Incombe la dichiarazioni dei redditi, ma per il volontariato mancano ancora le istruzioni per iscriversi all’elenco dell’Agenzia delle Entrate: Cesvov lancia l'allarme
Mancano oramai una manciata di giorni al via ufficiale della stagione delle dichiarazioni dei redditi, ma per il volontariato è ancora “buio pesto” sulle modalità per iscriversi agli elenchi del 5 per mille presso l’Agenzia delle Entrate. Richiama il problema il Cesvov – centro servizi per il volontariato varesino, ricordando che l’iscrizione è necessaria per permettere ai contribuenti di devolvere alle Odv (organizzazioni di volontariato) il 5 per mille dell’Irpef. «Davvero non si capisce – afferma il direttore del Cesvov, Maurizio Ampollini – perché si tardi tanto ad emanare delle istruzioni in mancanza di novità generali su di una manovra che viene riproposta per il quarto anno consecutivo. Sembra quasi che qualcuno stia remando contro il terzo settore». A lanciare l’allarme, oggi, è anche un articolo pubblicato su Il Sole 24 ore , che titola “il 5 per mille senza regole per le scelte 2009”.
All’appello manca in particolare un decreto del presidente del Consiglio (come stabilito dall’articolo 63 bis comma 4 della legge 133/08) che deve fissare le modalità di richiesta del beneficio, le liste dei soggetti ammessi alla ripartizione e le modalità di attribuzione delle quote del 5 per mille dell’Irpef destinate dai contribuenti al finanziamento degli enti non profit.
Ad essere fortemente preoccupate, ricorda il Cesvov, sono tutte quelle realtà che stando alle regole fissate in passato avrebbero le carte in regola per ricevere le devoluzioni (Odv, Onlus, associazioni di promozioni sociale iscritte nei registri della 383/2000, associazioni e fondazioni riconosciute che operano in precisi settori definiti dall’articolo 10 domma 1 lettera a della 460/1997). «Ogni giorno – continua Ampollini – i nostri uffici sono sommersi di telefonate da parte delle associazioni che ci chiedono informazioni e spiegazioni sul perché del ritardo: a tutti rispondiamo di tenersi pronti e che daremo tempestiva informazione non appena il decreto verrà pubblicato».
In ballo c’è quello che per alcuni enti, vista la situazione delle risorse per il non profit, rappresenta davvero un piccolo tesoretto. Nel 2008 le realtà varesine che hanno corso per spartirsi il bottino sono state in tutto 1126 (la nostra provincia era al ventunesimo posto tra i capoluoghi d’Italia per il numero dei "pretendenti", al secondo dopo Milano in Lombardia). Le organizzazioni di volontariato presenti nell’elenco erano 173 (sulle 351 Odv presenti nel Registro provinciale) e a esse si aggiungevano 399 associazioni e organizzazioni non iscritte al Registro del volontariato, 551 sportive dilettantistiche e 3 soggetti ricompresi nella categoria Università e Centri di ricerca.
In soldoni il 5 per mille del 2006, ossia la prima ed unica edizione per la quale i dati sono già definitivi, fruttò in complesso alle 95 organizzazioni di volontariato iscritte un totale di circa 677mila euro, ossia in media poco più di 7 mila euro a soggetto. «Anche il confronto numerico tra le Odv iscritte nel 2006 e quelle del 2008 – sottolinea sempre Ampollini – dimostra come per il volontariato il 5 per mille rappresenti una risorsa ambita».
Pur in mancanza di istruzioni sulle procedure per iscriversi, chi avrebbe le carte in regola ha cominciato a portarsi avanti con il lavoro. Da qualche settimana alcune associazioni del Varesotto stanno inviando messaggi ad associati, simpatizzanti e cittadini per sensibilizzarli alla destinazione del 5 per mille e per fornire il codice fiscale da apporre sulla dichiarazione dei redditi. Per alcuni Centri di assistenza fiscale (a seconda del tipo di procedura informatica adottata) il codice fiscale non verrebbe però riconosciuto in assenza della preventiva iscrizione agli elenchi che verranno predisposti dall’Agenzia delle Entrate.
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