Anche gli “specializzandi” varesini in piazza a Roma
Una delegazione di laureati in attesa del concorso di specializzazione è partita dalla provincia per manifestare a Montecitorio chiedendo più diritti e tutele
Anche un gruppo di specializzandio varesini ha partecipato alla manifestazione che si è svolta ieri a Roma, davanti a Montecitorio. Riportiamo le ragioni della protesta come ce le ha raccontate una delle manifestanti
“Mandateci a lavorare”. Questo uno degli slogan urlati da una nutrita rappresentanza di camici bianchi che ha manifestato in piazza Montecitorio a Roma per chiedere l’immediata uscita del bando di concorso per le scuole di specializzazione in Medicina e Chirurgia.
In un’Italia sempre più stretta nella morsa della crisi, potrà forse sembrare pretenzioso richiamare l’attenzione su questa piccola categoria, i neolaureati in Medicina e Chirurgia abilitati all’esercizio della professione, in attesa di entrare in scuola di specialità.
Per tutti coloro che non sono parte del sistema sanitario occorre spiegare che per diventare medici sono necessari sei anni di università, seguiti da un Esame di Stato per l’abilitazione all’esercizio della professione; successivamente, per trovare un impiego, è indispensabile conseguire una specializzazione.
Questo prevede un iter di studi di 5 o 6 anni, in cui gli specializzandi, non sostitutivi del personale di ruolo, vengono retribuiti per l’attività assistenziale svolta, indispensabile anche al funzionamento delle strutture sanitarie universitarie, dove il personale medico è costituito per la maggior parte da questi medici in via di formazione. L’accesso alle diverse scuole di specializzazione, tutte a numero chiuso, è regolato da un esame annuale.
Quest’anno si sta assistentendo ad un grave ritardo nella pubblicazione del bando, a causa dei disaccordi tra le Istituzioni coinvolte (i ministeri dell’Istruzione e del Welfare e le Regioni ), con conseguente disagio per i neolaureati costretti, ormai da un anno, a una lunga attesa.
Per questi motivi, l’ associazione Federspecializzandi, da anni attiva e in prima linea nella difesa della categoria, ha organizzato per martedì 10 marzo una manifestazione nazionale a sostegno dei colleghi più giovani.
Circa 400 laureati hanno fatto sentire la propria voce e hanno richiesto con slogan e striscioni l’ uscita immediata del bando di concorso, mentre i delegati di Federspecializzandi venivano ricevuti dalla segreteria del sottosegretario Ferruccio Fazio e dal coordinatore degli assessori regionali alla Sanità, Enrico Rossi.
L’ urlo “Bando subito” è risuonato molte volte nella piazza, suscitando l’interesse e la curiosità anche di passanti, turisti, scolaresche. “Più diritti per noi, più salute per voi” è stato un altro slogan urlato dai giovani manifestanti per coinvolgere anche i normali cittadini e per far capire che la mancanza di specializzandi si ripercuoterà inevitabilmente anche sulle normali attività svolte nei reparti ospedalieri e sulla qualità del servizio sanitario, dato che verranno a mancare più di 5000 medici negli ospedali universitari.
I manifestanti hanno quindi rivendicato incessantemente per tre ore il loro diritto alla formazione e manifestato il forte senso di delusione di tanti giovani, futuro del nostro Paese, che si sentono sempre più abbandonati dalle istituzioni, quelle stesse che prima usano il concetto di meritocrazia come stendardo e poi non si curano di chi, forse, in un sistema veramente meritocratico meriterebbe un po’ più di considerazione.
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