Artigiani: “La crisi dipende anche dalle scelte delle banche”
Lo dice Cna Lombardia nel suo "decalogo" di proposte. Lo spiega Marino Bergamaschi direttore dell'Associazione Artigiani della Provincia di Varese nel suo intervento all'Osservatorio economico regionale dell'artigianato
Resistere e competere. In altre parole, per uscire dalla crisi, le piccole e medie imprese dovranno tener duro e superare i problemi quotidiani che vanno dalla difficoltà a ottenere credito alla scarsità degli ordini e della domanda. Ma potranno farlo da sole? E cosa potrà aiutare gli imprenditori a uscire da questa impasse? Se lo sono chiesti, e hanno avanzato proposte e richieste, le associazioni che rappresentano gli artigiani e i piccoli imprenditori varesini. «Serve un cambio di passo – scrive Cna Lombardia in un documento realizzato con il contributo delle CNA locali (tra cui quella varesina) e contenente dieci proposte per rilanciare la competitività delle imprese -. La crisi economica sta producendo effetti negativi sul sistema economico lombardo. Le imprese chiedono con forza alle istituzioni un’attenzione particolare di sostegno e di accompagnamento per superare questa fase di crisi. Chiedono un impegno straordinario».
I numeri – «È una crisi – prosegue la nota di Cna – che accelera di giorno in giorno e che tende a prolungare i suoi effetti, come per altro indicano molti istituti di ricerca che prevendono una concentrazione del Pil del 2009 del -2,3 per cento per la nostra Regione. È a rischio la tenuta del sistema produttivo con il pericolo di ripercussioni anche sul piano sociale. Dalla fine del 2008 ad oggi, in Lombardia sono state oltre un milione le ore di cassa integrazione richieste dalle imprese sotto i 15 dipendenti oltre agli interventi della bilateralità».
Meno credito, meno produzione – Sulla crisi che le imprese italiane stanno attraversando incidono anche i cambiamenti nell’offerta di credito da parte del sistema bancario. Come, lo spiega Marino Bergamaschi, direttore dell’Associazione Artigiani della Provincia di Varese e Amministratore delegato di Federfidi Lombarda, nel suo intervento all’Osservatorio economico regionale dell’artigianato: «A livello intersettoriale – precisa Bergamaschi- in questi ultimi mesi la richiesta di credito è aumentata di circa il 20 per cento. Interessa fidi e castelletti, ma soprattutto liquidità per affrontare le spese correnti. Diminuisce invece il numero di investimenti, anche se in questo campo gli importi si fanno più significativi». Ma se la domanda di credito da parte delle imprese aumenta, non segue una crescita dell’offerta: «Dal confronto del periodo ottobre 2007-gennaio 2008 e ottobre 2008-gennaio 2009, risulta che solo il 59 per cento delle pratiche inviate alle banche è stata erogata. Oltre il 41 per cento giace in attesa di erogazione».
Il rapporto banche e imprese – «Aumentano – aggiunge il direttore dell’associazione artigiani – da parte delle banche, le richieste di rientro spesso a fronte di situazioni il cui grado di rischio non si presentan estremamente elevato. Probabilmente non esiste un indice per misurare il "mancato sviluppo" generato alle nostre imprese dai comportamente restrittivi delle banche. Diciamo solo che la riduzione del 20 per cento di credito concesso origina una mancata realizzazione di investimenti e di conseguenza, cala la produzione».
Il decaologo di Cna – Potenziare le risorse per gli ammortizzatori sociali in deroga per la Lombardia, rimuovere i vincoli relativi al patto di stabilità, concedere una moratoria per il periodo di due anni degli studi di settore con l’obiettivo di rivederne i criteri e di migliorarli. Sono solo alcune delle proposte di intervento del decalogo realizzato dalla Cna Lombardia: «Sempre in campo fiscale si richiede con forza l’incremento della franchigia IRAP; l’eliminazione, anche temporanea, dell’indeducibilità degli interessi passivi; la riduzione e la rateizzazione dell’acconto delle imposte per il 2009. L’associazione chiede inoltre l’avvio di un piano operativo sui temi della semplificazione amministrativa (dare attuazione alla Agenzia per le imprese), e dare certezza e velocizzazione dei tempi di pagamento della pubblica amministrazione». CNA Lombardia esprime grande preoccupazione per l’atteggiamento di chiusura del sistema bancario nei confronti delle piccole imprese e chiede l’attivazione di un tavolo Abi-Imprese – permanente – per sollecitare e monitorare la ripresa del flusso di credito alle imprese.
Le azioni della Regione Lombardia – «Ciò che la Regione ha messo in campo per sostenere le realtà imprenditoriali è di assoluta importanza – precisa Marino Bergamaschi -. Ma è necessario che tutto sia operativo entro il più breve tempo possibile: i pacchetti anticrisi – 13 misure a favore dell’economia lombarda per un investimento di 351 milioni di euro – dovranno essere resi immediatamente disponibili con interventi rapidi e concreti. Tra tutte le misure, riteniamo che le imprese guardiano con maggiore interesse a quelle che si dedicano al Sostegno del Credito ed alla Garanzia: il Fondo Artigiano, il Made in Lombardy e Confiducia. Si tratta di risposte oggettive a problemi oggettivi».
Leggi il testo completo dell’intervento di Marino Bergamaschi
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