Bilancio di previsione: il Comune “tira la cinghia” per aiutare i cittadini in difficoltà

La maggioranza ha approvato il documento programmatico per il 2009 approvato dal Consiglio comunale

Quello del 2009, per la maggior parte dei Comuni italiani, è certamente uno dei bilanci di previsione più difficili degli ultimi anni. Alle ristrettezze ormai note, accresciute da un patto di stabilità che paralizza buona parte delle possibilità di iniziativa degli enti locali, senza che diminuisca, peraltro, la richiesta dello Stato, agli enti locali stessi, di farsi carico di un numero crescente di compiti e di servizi, si sono aggiunte da una parte la necessità di tener conto delle difficoltà che incontrano numerosi cittadini, alle prese con la grave crisi economica, e dall’altra l’incertezza perdurante dovuta ad una normativa di riferimento che il governo centrale continua a cambiare, e non certo in senso favorevole ai Comuni. Questo malgrado le recenti “aperture” in Parlamento, con l’approvazione, da parte della Camera dei Deputati, della cosiddetta “mozione Franceschini”, che impegna il Governo ad allentare i vincoli del patto di stabilità interno degli enti locali, in modo da consentire ai Comuni, tra l’altro, di rimettere in moto la realizzazione di molte opere pubbliche, cosa che gioverebbe anche alla ripresa dell’economia nazionale.
In questa situazione di difficoltà e incertezza l’amministrazione comunale di Cavaria con Premezzo ha preparato e presentato un bilancio di previsione 2009, approvato in Consiglio comunale dalla maggioranza, con il voto contrario dei consiglieri di minoranza, che riesce comunque a far quadrare i conti mantenendo nel contempo tutti i servizi ai cittadini, anzi migliorandone e potenziandone una parte, proprio pensando ai problemi che fasce crescenti della popolazione stanno incontrando. Nel contempo non viene assolutamente accresciuta la pressione fiscale, che al contrario è diminuita, a partire dallo scorso anno, in seguito all’abolizione dell’Ici sulla prima casa.
Proprio l’abolizione di questa imposta, decisa da Governo e Parlamento nel 2008, continua peraltro a rappresentare uno degli elementi di incertezza per le entrate nelle casse comunali, tenuto conto che, al contrario di quanto era stato assicurato dal Governo, il mancato introito dovuto all’abolizione dell’imposta non è stato coperto interamente dallo Stato. Anzi, proprio negli ultimi giorni una circolare del ministero del Tesoro ha rimesso in discussione i criteri relativi all’applicazione dell’Ici alle abitazioni assimilate alla prima casa per regolamenti comunali, aumentando ancora la confusione.
Ma veniamo alle cifre del documento programmatico per il 2009 approvato dal Consiglio comunale di Cavaria con Premezzo. Nei 5.241.476 euro di spese previste, il costo del personale comunale incide per poco più del 18%, con 959.746 euro.
Andando poi a vedere gli stanziamenti nei vari settori, al netto delle spese per il personale, si nota innanzitutto l’impegno consistente sul fronte dei servizi sociali: 433.050 euro per i servizi per l’infanzia – compreso l’asilo nido “La Coccinella” -, i minori, gli anziani, i disabili, le famiglie, la prevenzione e riabilitazione, l’assistenza. La scelta dell’amministrazione comunale è stata dunque quella di potenziare i vari servizi, che vanno incontro alle necessità delle fasce deboli della popolazione, invece di mettere a disposizione un “tesoretto” per le situazioni di emergenza che avrebbe rischiato di restare in parte inutilizzato o, al contrario, di non essere sufficiente, a seconda dei criteri di intervento adottati.
Altra voce importante, quella della pubblica istruzione: per i vari capitoli relativi alla scuola, che vanno dal piano per il diritto allo studio ai servizi scolastici, compresa la mensa, alla manutenzione degli edifici scolastici, sono a disposizione 373.000 euro.
362.000 euro si trovano nel capitolo della gestione e dello smaltimento dei rifiuti, somma coperta quasi per intero dagli introiti dalla tassa relativa, la tarsu. Per la viabilità sono previsti 234.900 euro, per la manutenzione delle strade, dell’illuminazione pubblica, lo scalo ferroviario, lo sgombero della neve, ecc; per la gestione del territorio 163.100 euro (fognature, gestione acqua, consorzio Arno, Rile e Tenore); per il verde pubblico 93.500 euro.
Più contenuti gli stanziamenti per la cultura, con 39.000 euro, il che non impedisce al Comune di Cavaria con Premezzo di dar vita ad iniziative di carattere culturale di notevole interesse e che hanno un buon richiamo anche al di fuori del territorio comunale (si pensi alla recentissima iniziativa “Capire l’arte del Novecento” o alla rassegna teatrale tuttora in corso), e per lo sport: 46.000 euro, comunque sufficienti a permettere, tra l’altro, la presenza sul territorio comunale di una struttura come il centro sportivo “Valentino Schizzarotto”, che permette di praticare numerosi sport a cittadini di Cavaria con Premezzo e dei comuni vicini.
Sul fronte dei lavori pubblici è prevista una spesa complessiva di 729.360 euro, innanzitutto per la ristrutturazione e il potenziamento della fognatura comunale e la sistemazione stradale di via Mameli (250.000 euro), la manutenzione straordinaria dell’acquedotto comunale in via Bertolotti (90,000 euro), la manutenzione straordinaria di alcune strade comunali (75.000 euro), la ristrutturazione e il potenziamento della fognatura comunale di via IV Novembre nel tratto via Cadorna-via Mazzini (60.000 euro), la pulizia del torrente Arno (50.000 euro). Tutti questi interventi verranno finanziati con introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione. Naturalmente le cose cambierebbero notevolmente nel caso in cui venisse realmente deciso, a livello di governo centrale, un allentamento del patto di stabilità, che permettesse per le opere pubbliche l’utilizzo di residui passivi e dell’avanzo di amministrazione.
Un’ultima annotazione, sul fronte delle entrate: la parte del leone la fa ancora l’Ici, malgrado l’abolizione di quella sulla prima casa, con una previsione di 790.000 euro in entrata (le aliquote restano quelle dello scorso anno), cui si aggiungeranno 260.000 euro dallo Stato in compensazione del mancato introito dell’Ici sulla prima casa; altri 380.000 euro deriveranno dall’applicazione dell’addizionale Irpef, confermata anch’essa alla stessa aliquota del 2008. Dai trasferimenti dallo Stato arriveranno 723.600 euro (erano 927.179 nel 2003, anno in cui raggiunsero il livello massimo), mentre dagli oneri di urbanizzazione sono previsti complessivamente oltre 700.000 euro.

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Pubblicato il 24 Marzo 2009
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