Cassa Integrazione: cos’è e come funziona

A chi è destinata, come viene usata effettivamente, quanto pesa sullo stipendio. La situazione in provincia di Varese: "Una delle maggiori percentuali di incremento d'Italia"

Non passa giorno che non si scopra una nuova azienda che chiede la Cassa Integrazione. Ha colpito un numero enorme di imprese, anche le più insospettabili, anche quelle che non l’avevano mai chiesta. I numeri sono altissimi, e i dati allarmanti.
Ma come funziona, esattamente? E che effetti ha, veramente, sugli stipendi dei lavoratori?

La cassa integrazione può essere ordinaria e straordinaria. Si chiede la cassa integrazione ordinaria “a fronte di eventi transitori non imputabili all’imprenditore o agli operai, come una crisi temporanea di mercato” cioè in momenti come quelli causati dalla crisi presente.

La cassa integrazione ordinaria non può essere chiesta per più di 13 settimane consecutive e vi possono usufruire tutte le imprese industriali, anche al di sotto di 15 dipendenti. Molto più pesanti sono i casi che giustificano invece la cassa integrazione straordinaria: casi di ristrutturazione aziendale, crisi di particolare rilevanza settoriale o territoriale, o procedure concorsuali in atto come fallimento, liquidazione coatta eccetera.

«In realtà, è stato istituito un terzo tipo di cassa integrazione – Spiega Roberta Tajè, responsabile dell’ufficio legale di CNA, associazione di categoria che raduna artigiani e imprese piccolissime e per loro si occupa delle paghe – Si chiama Cassa Integrazione straordinaria in deroga ed è aperta alle imprese anche artigiane e cooperative fino a quindici lavoratori: quindi, tutte le imprese sotto i 15 lavoratori. Poi è aperta alle imprese artigiane cooperative con più di 15 lavoratori che non rientrano nella normativa della cassa integrazione straordinaria, e alle imprese industriali con più di 15 lavoratori che hanno finito il periodo della Cigs» cioè, tutte le altre.

A Roberta Tajè abbiamo chiesto anche se loro hanno attualmente imprese artigiane in gestione paghe per la cassa integrazione: questo è infatti di solito uno strumento poco praticato – e anche poco conosciuto – dalle imprese piccolissime, visto che fino a poco tempo fa non potevano usufrirne. «Sì purtroppo. E sono tantissime»: segno che la crisi li ha “costretti” a diventare consapevoli di queste possibilità.

«Abbiamo richiesto la cassa integrazione per 13 settimane a 0 ore, per 11 operai e 4 impiegati – spiegano dall’ufficio amministrazione di una azienda tipo della nostra provincia: settore gomma – plastica, una trentina di dipendenti in tutto – Poi però mese per mese decidiamo, anche in base agli ordini di lavorazione che riceviamo, chi e per quanto tempo deve restare a casa. settimana per settimana segnaliamo al nostro studio paghe chi è rimasto a casa, che poi lo segnala all’Inps. L’inps poi, solo per i giorni effettivamente autorizzati, provvede a dare la cassa integrazione allo stipendio, secondo i criteri di norma».

Il che significa, innanzitutto, che le diminuzioni di stipendio variano da lavoratore a lavoratore e da mese a mese, a seconda delle esigenze dell’azienda. Ma quanto significa, in soldoni? Quanto guadagna, in meno, effettivamente, un lavoratore in cassa integrazione rispetto al suo stipendio in un mese normale?
«Innanzitutto, partiamo da questo presupposto: la cassa integrazione non dà l’80% dello stipendio  – spiega Maurizio Canepari, segretario generale della Fiom Cgil, il sindacato dei metalmeccanici – Innanzitutto si stabilisce la retribuzione lorda mensile di riferimento (che, all’ingrosso, si può calcolare come l’importo del Cud diviso 12, ndr): se questa retribuzione è inferiore a 1917, 48 euro lordi al mese la cassa integrazione massima è di 886,31 euro lordi al mese per 12 mesi: il che significa, insomma, che nei giorni di cassa integrazione al lavoratore sta in tasca, se tutto va bene, si e no il 60% dello stipendio. Tanto per fare un esempio grossolano: se guadagni un netto di meno di 1300 euro, e stai in cassa integrazione tutti i giorni lavorativi del mese, riceverai al massimo 800 euro. Se invece la sua retribuzione lorda è superiore a 1917, 48 il massimo integrato è 1003 euro. Il che significa che se guadagni più di 1300 euro netti e stai per tutto il mese in cassa integrazione, ricevi intorno ai 900 netti. Cifra che guadagnerai anche se il tuo stipendio normale è di 2000 euro al mese. Naturalmente, per dodici mensilità». Una bella fetta in meno, di retribuzione: anche se è da precisare però è che è raro il caso in cui i lavoratori stiano a casa per un mese intero, almeno per ora: il che significa che lo stipendio ridotto di almeno un terzo lo si riceve solo negli effettivi giorni di cassa integrazione, con risultati molto diversi da caso a caso.

La situazione però sta rapidamente evolvendo in senso negativo. I dati Inps relativi alle ore di cassa integrazione da loro autorizzate (e quindi cioè effettivamente utilizzate dalle aziende) in provincia di Varese nel gennaio 2009 è altissimo: 1.803.544 in totale, contro le 369.651 del gennaio 2008. Sono, cioè più che quadruplicate. Un dato allarmante, anche in confronto con il resto d’Italia: «A Varese c’è una delle maggiori percentuali di incremento d’Italia – spiega Canepari – e una delle più elevate della Lombardia».

Redazione VareseNews
redazione@varesenews.it

Noi della redazione di VareseNews crediamo che una buona informazione contribuisca a migliorare la vita di tutti. Ogni giorno lavoriamo cercando di stimolare curiosità e spirito critico.

Pubblicato il 06 Marzo 2009
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.