Crisi Inda, il sindacato: “Convolgiamo le istituzioni”
Nulla di fatto con l’ultimo incontro con la proprietà. Un’ora di sciopero, a rischio 40 posti
Sciopero e assemblee alla Inda, ma anche la speranza che le istituzioni possano attivarsi per salvare i 40 posti. Dopo il nulla di fatto seguito all’incontro con la proprietà dello scorso 2 marzo, in azienda nella giornata di ieri, martedì, il sindacato ha proclamato un’ora di sciopero e un’assemblea dei lavoratori per discutere della situazione.
“Fim CISL e Fiom CGIL, hanno fatto richiesta di un anno di Cassa Integrazione Straordinaria – riporta una nota sindacale – , strumento caposaldo per proseguire l’intera trattativa, durante il quale possono essere usufruiti strumenti alternativi alla mobilità; il sindacato ha proposto riduzioni dell’orario di lavoro per le persone coinvolte o allargate all’intera struttura di Caravate (contratti di solidarietà), ricollocamento in altri reparti/uffici o nelle altre sedi produttive del gruppo Inda (Olmi TV o Pagazzano BG), eventuali dimensionamenti (passando da impiegati ad operai), valutare se all’interno della divisione accessori di Caravate sono presenti lavoratori o lavoratrici che nell’arco dell’anno maturano i requisiti per essere accompagnati alla pensione, e, come già avvenuto in passato, costruire un incentivo all’esodo per chi lascerà l’azienda”.
Sempre il sindacato ha fatto sapere che la direzione aziendale Inda ha dichiarato improbabile un’accettazione da parte del ministero della cassa integrazione straordinaria e ha voluto mettere dei “paletti” ancor prima di avere una risposta certa dal ministero.
”Paletti che il sindacato ha giudicato pregiudiziali – conclude la nota – a questo punto di inizio trattativa, quindi irricevibili, e dichiarando, che al momento non esistono le condizioni per arrivare ad un’intesa sulla vertenza”.
Inda ha dichiarato che effettuerà una verifica al ministero, dopo di che deciderà, come, e se proseguire nella trattativa.
Le parti hanno programmato un nuovo incontro per martedì 17 marzo 2009. «Nel frattempo – spiega Paolo Lenna della segreteria provinciale della Fiom – stiamo discutendo delle iniziative da prendere come Fiom e Fim. Oltre alle iniziative di lotta cercheremo di coinvolgere le istituzioni per far sì che facciano pressione sulla proprietà per evitare la perdita di posti di lavoro».
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