Fondazione Nidoli in festa: da dieci anni dalla parte delle famiglie adottive

Venerdì 3 aprile al teatro Apollonio la Fondazione invita tutta la città per festeggiare dieci anni di traguardi

Sono passati dieci anni da quando Giulio Nidoli, straziato dalla perdita della figlia Patrizia in un incidente d’auto, incontrò Raffaele Cattaneo, reduce dalla sua prima adozione di un bambino cileno.



La disperazione dell’uno si fuse nella felicità dell’altro dando vita ad un progetto concreto che è riuscito a costruire una realtà di solidarietà, aiuti e sviluppo con basi in Italia e nel mondo.

Quel progetto, divenuto Fondazione Patrizia Nidoli per perpetrare la memoria di questa ragazza morta mentre tornava da un’udienza a Milano per la sua richiesta di adozione,  da domani festeggerà i tanti traguardi raggiunti con una serie di iniziative culminanti nella grande festa al teatro Apollonio di Varese venerdì 3 aprile: « In dieci anni abbiamo aiutato 168 famiglie italiane ad esaudire il desiderio di “diventare genitori” e trovato una famiglia a 233 bambini – ha spiegato Giulio Nidoli, Presidente della Fondazione– Per noi oggi è una grande emozione guardare indietro e vedere il percorso che abbiamo fatto grazie anche alle famiglie e agli operatori».

La maggior parte dei bambini adottati proviene dal Cile, paese con cui la Fondazione iniziò il suo impegno: «In questi anni, però, – ha aggiunto il vicepresidente Cattaneo – abbiamo anche avviato numerosi progetti di sostegno e aiuto in altri paesi per un impegno del valore di 2 milioni di euro: ventun esperienze in Cile, Bolivia, Bulgaria, Russia.

E proprio una di queste realtà “adottate” dalla generosità della Fondazione sarà protagonista della settimana di festeggiamenti: arriveranno domani allo scalo di Malpensa i ragazzi dell’Orchestra giovanile Cifan del Cile che suoneranno sia domenica prossima a San Vittore nel corso della funzione delle 11, sia al Pirellone a Milano, lunedì 30 marzo davanti alla comunità cilena lombarda, sia prima dell’udienza con il santo Padre prevista a Roma mercoledì primo aprile.

L’orchestra, i cui componenti saranno ospitati dalle famiglie varesine, saranno anche il cuore della grande festa al teatro Apollonio, pensata dal giovane Andrea Chiodi per dare un’idea a trecentosessanta gradi dello spirito che sostiene questo progetto da dieci anni al fianco dei bambini abbandonati e degli aspiranti genitori.

«In questi dieci anni la legislazione in materia è profondamente cambiata – spiega Raffaele Cattaneo – Si è passati da un “modello fai da te” molto dispendioso, a un sistema più regolamentato e serio sia a livello nazionale sia internazionale. C’è ancora molta burocrazia ma la garanzia della serietà di una scelta ponderata viene  anche da un tempo di riflessione congruo per evitare situazioni dolorose che provocherebbero ferite ancor più profonde nei piccoli già provati dalla vita. La nostra Fondazione si è battuta per contenere i costi dell’adozione, ma rimangono comunque alcune spese “pesanti” per due aspiranti genitori che sono chiamati anche a stare un mese nel paese del bambino per avviare una relazione di affetti importantissima».

In provincia di Varese, la Fondazione Nidoli ha aiutato 55 famiglie ad adottare 79 bambini: « Tutte esperienze che si sono rivelate positive ad eccezione di una – sottolinea Cattaneo – La nostra Fondazione opera da sempre con interlocutori fidati e seri nei paesi stranieri e preferisce puntare alla qualità dei legami che sbocceranno. Oggi i bambini che arrivano non sono più piccolissimi sia perché la legislazione nazionale dei paesi con cui lavoriamo predilige l’adozione nazionale per i neonati o i bambini piccoli, sia perché l’età media dei genitori che si rivolgono a noi si sta alzando e, data la legge che impone una differenza massima di 45 anni tra genitori e figli, si sta alzando anche l’età dei bambini che va dai 7 anni in su». 

Tutti invitati, dunque, al teatro di piazza Repubblica venerdì 3 aprile alle ore 21: la Fondazione Nidoli aspetta tutta la città per condividere un momento di gioia ma anche di amore, nel nome di Patrizia.




Redazione VareseNews
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Pubblicato il 27 Marzo 2009
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