Garibaldi: da cittadino onorario a eroe indesiderato

di Pierfausto Vedani

Giuseppe Adamoli anni or sono riuscì a portare al voto il gruppo dei consiglieri Dc della Regione su una piccola questione: il finanziamento di un ospedale a Como o a Varese. Presidente del Pirellone era il comasco Guzzetti eppure i 205 miliardi in palio grazie alla diplomazia di Adamoli vennero assegnati al nosocomio di Varese. I soldini arrivarono anni dopo e non dobbiamo ora disquisire se furono spesi nel migliore dei modi, però ricordo il popolo diessino esultante e i suoi leader locali ad affannarsi nella sottolineatura dei meriti del governo di centrosinistra che invece si era ritrovato nelle mani l’ingente somma pervenuta alla fine di una lunga e lenta corsa burocratica.
Tutto il mondo è paese e proprio al paese di mia nonna e di mia moglie, in Emilia, decenni or sono da Roma arrivarono 35 milioni per una piccola ma importantissima opera pubblica. Il sindaco Aldo Gregori venne sommerso da telegrammi e segnalazioni da parte di deputati ( di più partiti) che si attribuivano la paternità del finanziamento. Il sindaco si divertì a sfotterli perché era stato il varesino Pio Alessandrini, sottosegretario ai lavori pubblici, a soccorrere il dimenticatissimo paesino dell’Appennino.
Mi sono ricordato dei due episodi assistendo al derby per lo sblocco dei soldi ICI che Roma, come sempre ladrona, non voleva restituire nella loro totalità ai Comuni. A me sembra che sia stato decisivo il sindaco Fontana con la sua idea e poco svegli i leghisti in trasferta nella Capitale se il pd Franceschini ha raccolto gloria in Parlamento facendosi votare da tutti, resta il fatto che non va dimenticata l’importanza del rispetto degli elettori che non sono cucù e sanno giudicare più e meglio di quanto i politici non credano.
Occorre avere rispetto e non esagerare, come si sta facendo proprio a Varese dove gente di Lega si è posta due obiettivi davvero singolari: cancellare o ridimensionare la vicenda garibaldina e addirittura trasferire altrove il monumento di piazza Podestà. Si vede che non hanno altro a cui pensare se i lumbard pensano alla castrazione degli stupratori e della storia varesina, peraltro già silenziosamente sfregiata con il ridimensionamento del museo. Dobbiamo avere pazienza: la città ha un buon sindaco e lumbard storicamente sani da legare. Tanto più che il Garibaldi che si vuole esiliare venne fatto cittadino onorario da varesini ragionevoli.

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Pubblicato il 18 Marzo 2009
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