Giovani commercialisti a congresso a Varese: “La crisi è pesante, uscirne si può”
A Ville Ponti dal 2 al 4 aprile si riunisce la categoria: a chiudere una tavola rotonda con politici (atteso Enrico Letta) e categorie. "Fatturato industriale crollato di un quarto dal 2008, crescono invece i servizi alla persona"
Esiste una categoria professionale di grande importanza che ha un’ottica privilegiata sulla crisi e i suoi effetti diretti ed indiretti: è quella dei commercialisti. Dal 2 al 4 aprile prossimo Varese ospiterà presso le Ville Ponti il congresso nazionale dell’Unione Nazionale Giovani Commercialisti ed Esperti Contabili (Ungdcec, associazione nata nel 1966, che non manca di un apposito gruppo su Facebook con oltre 1100 aderenti), organizzato dalla sezione di Busto Arsizio con il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Regione Lombardia, della Camera di Commercio varesina, della Provincia e dell’Università Cattaneo-LIUC di Castellanza. E non mancheranno ospiti di rilievo, fra cui Enrico Letta. "Sponsor" importanti dunque per l’annuale appuntamento di categoria che torna in Lombardia dopo cinque anni di assenza, in un momento nel quale il dinamico entusiasmo per l’occasione dei giovani commercialisti della sezione bustocca si va a scontrare con la sobria realtà della crisi che di giorno in giorno si dipana sotto i loro occhi, di cliente in cliente. «È vero» ci dice Roberto Ianni, vicepresidente del comitato organizzatore del congresso. «Imprenditori di sessanta, settant’anni, con decenni quindi di esperienze alle spalle, dichiarano di non aver mai visto una simile crisi in vita loro: anche lo shock petrolifero degli anni Settanta a paragone impallidisce». Interi settori sono al momento al palo, in attesa che "qualcosa" si muova e riattivi la molla dell’economia globale.
La situazione industriale vista dai commercialisti è pesante, anche se non univoca. Il fatturato nell’industria, nel teritorio considerato, coincidente con il distretto del tribunale di Busto Arsizio (che contiene la maggior parte delle aziende della provincia di Varese), è crollato di un quarto in un anno, tra il primo bimestre 2009 e lo steso periodo del 2009, con punte del 75% in alcuni settori (meccanica). L’edilizia è in flessione del 50%, a cantieri praticamente fermi; perde anche l’industria del tempo libero, dai viaggi all’estetica. Al contrario tengono bene elettronica, telefonia ed informatica, ed addirittura tendono a crescere sanità e servizi alla persona. Ovviamente a soffrire sono gli stessi professionisti, soprattutto coloro che hanno pochi clienti o studi singoli, e sono quindi più esposti a situazioni in cui i pagamenti si rarefanno e si procrastinano nel tempo. Il momento è insomma di emergenza: ma il congresso vuole essere momento utile ad affontarla con pugnace determinazione e volontà di uscirne.
Quella dei commercialisti è una professione relativamente giovane. Circa ventimila in Lombardia sono i professionisti iscritti, per il 55% con meno di 43 anni (età massima degli appartenenti all’Ungdcec). Il congresso di Varese verterà sul tema "Una nuova era per l’economia: dalla crisi alle opportunità di sviluppo". Il momento è di transizione, dice Elisabetta Bombaglio, presidente dei giovani commercialisti bustesi, e il confronto vuole mettere in luce gli strumenti economici e giuridici per salvare e rilanciare le imprese nel momento difficile. Cinque sono le sessioni previste al congresso, con un taglio che include l’analisi scientifica e le case history per illustrare le varie situazioni; esso culminerà infine in un tavola rotonda cui presenzieranno esponenti del governo, del Parlamento, delle categorie produttive, del sindacato, dell’università. Tra i nomi annunciati spiccano quelli del già citato ex ministro Enrico Letta, di Giancarlo Giorgetti, del presidente dei giovani di Univa Alberto Parma, del segretario generale del sindacato UGL, Renata Polverini. I temi delle cinque sessioni saranno l’internazionalizzazione – chi esporta è meno colpito dalla crisi, è stato fatto notare sulla base dei dati – il controllo di gestione, la finanza agevolata («anche i fondi pubblici vanno visti come opportunità»), le operazioni straordinarie sul piano finanziario e industriale, infine un riassunto comparato delle precedenti tematiche dal punto di vista, ovviamente, dei tributi. Si attendono alle Ville Ponti circa 400 persone da tutta Italia, occasione di rilievo anche sotto il profilo turistico quindi.
«È ora di aggregarsi» dice Ianni, «per chi ha risorse e dimensioni operative si aprono occasioni incredibili di acquisizione». Il tempo del "piccolo è bello" è alle spalle. Sempre per Ianni, a tutela del sistema Italia è necessaria una riforma urgente della previdenza, «un debito latente, non creato dai giovani, che sottrae risorse» non al loro futuro, bensì già al presente. «In prospettiva, soprattutto con l’obbligo per le casse di previdenza delle professioni di stilare bilanci sostenibili sull’arco dei trent’anni e oltre, è evidente che il sistema non regge» commenta il vicepresidente nazionale di Ungdcec Luca Corvi: «Qui vanno svecchiati la politica e il Paese. È anche per questo che anche all’interno di ConfProfessioni, la nostra organizzazione di categoria, abbiamo creato una sezione giovani. I giovani hanno idee e desideri di cui bisogna tenere conto».
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