I lavoratori licenziati dalla cooperativa tornano a protestare
In ventitrè, iscritti a Sdl, Cobas e Cub, per la maggior parte stranieri, sono stati lasciati a casa lo scorso 30 novembre da ServiGest, cooperativa che lavora in appalto per la Lsg SkyChefs
Nuova protesta dei lavoratori licenziati dalla cooperativa ServiGest a Malpensa. In ventitrè, iscritti a Sdl, Cobas e Cub, per la maggior parte stranieri, sono stati lasciati a casa lo scorso 30
novembre dalla cooperativa che lavora in appalto per la Lsg SkyChefs, società leader nel comparto catering. La motivazione del licenziamento è stata spiegata con il passaggio dalla cooperativa “Archimede Logistica e packaging” alla ServiGest: non una novità dato che prima a gestire una parte del servizio c’era la Cis, poi la Archimede e infine la ServiGest, tutte cooperative riconducibili alla stessa proprietà, che ogni due/tre anni cambia nome e ragione sociale e lascia a casa parte dei dipendenti non ottemperando al pagamento di contributi e Tfr. Un problema vecchio e mai risolto a Malpensa, quello del ricorso all’affidamento in appalto a cooperative di servizi che si muovono in maniera più che disinvolta tra le pieghe delle normative che regolano i rapporti di lavoro. Inoltre chi è stato licenziato, come spesso accade nel grigio mondo delle cooperative di servizi che operano nello scalo varesino, era assunto come “socio lavoratore”: a molti dei cittadini stranieri provenienti da mezzo mondo non sono state pagate le spettanze del Tfr, né i contributi pagati, né è stata restituita la quota sociale pagata all’inizio del rapporto di lavoro (circa 1000 euro a testa). Dopo la protesta dello scorso 18 febbraio, i lavoratori e i rappresentanti dei sindacati si sono ritrovati questa mattina, 20 marzo, davanti alla sede della Lsg SkyChef al terminal 2, ritenuta responsabile a pieno titolo della situazione. I sindacati chiedono che tutti i dipendenti licenziati siano reintegrati sul posto di lavoro, il pagamento delle mensilità arretrate, il pagamento del Tfr e il diritto riconosciuto di organizzarsi con il sindacato. Da novembre però, nonostante due manifestazioni di protesta, non è cambiato nulla.

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