“Il piano casa è un inganno”
Rifondazione e Comunisti Italiani insieme contro il provvedimento del Governo. Scardeoni (Rc): «A Varese tremila case sfitte, potrebbero diventare una risorsa per affrontare l'emergenza casa»
«Il piano casa? È un inganno». Per Rifondazione Comunista e i Comunisti Italiani di Varese la lotta contro il provvedimento sull’edilizia del Governo è un’occasione per tornare insieme. «In un momento di crisi come questo sono 150mila le famiglie che potrebbero restare senza casa nei prossimi due anni – spiega Elio Giacometti, segretario della Federazione Pdci di Varese (a sinistra nella foto) -. Gli affitti hanno raggiunto soglie inimmaginabili ed i salari dei lavoratori sono al palo: urge un massiccio piano di interventi, che ponga al centro il potenziamento dell’edilizia residenziale pubblica, l’unica misura concreta per dare una casa a chi non ce l’ha».
A Varese tremila case sfitte – «Nella nostra città è già emergenza casa- dice Carlo Scardeoni, responsabile di Rifondazione Comunista -. Sono circa 700 le domande ferme all’Aler per la richiesta di alloggi. Eppure ci sono soluzioni che possono essere adottate senza svendere il patrimonio pubblico o consumare nuovo territorio. Un esempio? Ci sono tremila abitazioni sfitte in città. Di queste due terzi potrebbero essere messe a disposizione delle persone che hanno più difficoltà a trovare una casa. Questo avviene già in alcune grandi città: il comune media con i proprietari, concorda affitti calmierati e in taluni casi integra una parte dell’affitto. Soluzione quest’ultima che permette comunque di risparmiare rispetto ad altri interventi molto più costosi come la realizzazione di nuovi edifici».
Le responsabilità politiche – «La Lega governa Varese da 17 anni senza dare risposte vere al problema dell’edilizia pubblica abitativa – continua Scardeoni -. Ma le difficoltà varesine della gestione degli immobili si vedono anche nelle piccole cose, come il Centro di Via Pola. Si trattava di trovare una soluzione a un problema di dodici persone e la giunta non ci è riuscita.
Nemmeno di fronte alle recenti dichiarazioni dell’Unione Europea che chiede di prestare maggiore attenzione nei confronti dei rifugiati politici.
Da noi invece di dare risposte pronte si crea un vuoto politico enorme».
Crisi del settore – «La crisi economica non ha risparmiato l’edilizia che da sempre è un settore trainante della nostra economia – ha aggiunto Scardeoni -. Gli interventi del Governo non aiutano però realmente il settore. E nemmeno il pubblico. L’abolizione dell’Ici ha fatto crollare un’entrata importante dei nostri comuni. A questo taglio corrisponderanno aumenti di costo per altri servizi che interessano tutta la popolazione».
Poche idee molti tagli – A partire dal fondo per il rilancio dell’edilizia pubblica: «Il Governo – spiega Giuseppe Pitarresi, consigliere comunale di Varese – ha tagliato il fondo introdotto dal Governo Prodi: i 500 milioni stanziati sono diventati ora 200 questo per finanziare l’Ici tolta ai più ricchi. Con il suo piano casa il Governo preferisce cavalcare altre strade: l’apertura a cementificazioni fuori da una logica urbanistica corretta e dalle competenze degli enti locali». Per quanto riguarda la Citta Giardino, secondo il consigliere del Pdci, occorrerebbe potenziare il confronto tra le forze politiche: «Ci sono dei problemi reali che sono stati ingorati inseguendo invece altre priorità come i Mondiali di Ciclismo. Si trattava di un evento importante è vero, ma non tale da trascurare i problemi dei cittadini. È il momento di ascoltare le persone e di sostenere anche le fasce più deboli della popolazione».
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