“L’assistenzialismo porta al malaffare e alla mafia”

Marco Reguzzoni è intervenuto alla Camera dei deputati dove è in discussione la riforma tanto attesa dalla Lega. " Le ragioni del federalismo sono ragioni di libertà e di giustizia. Questo provvedimento sarà il più rilevante di tutta la legislatura"

"Le ragioni del federalismo sono ragioni di libertà e di giustizia. Questo provvedimento è l’atto più importante politicamente e credo sarà il più rilevante di tutta la legislatura". Marco Reguzzoni è intervenuto nell’aula di Montecitorio sulla discussione sul federalismo fiscale. L’esponente leghista non ha usato mezzi termini per sostenere la tesi per cui da sempre si batte il suo partito.
"Sono decenni che combattiamo per la nostra libertà. Libertà di insegnare ai nostri figli la nostra storia, la nostra tradizione, senza programmi che uniformano e sviliscono le nostre peculiarità. Libertà di organizzarci come vogliamo, senza regole centralistiche uguali per tutti, dalla Sicilia alla Valle d’Aosta. Ma combattiamo anche per la giustizia, non soltanto per la libertà, perché il federalismo è giustizia insieme a ideali come la libertà. La giustizia deve portare alla fine dell’obbligo di mantenere generazioni di persone indolenti e incapaci, alla fine dell’obbligo di provvedere a politiche di assistenzialismo in nome di un’inesistente solidarietà.
Tale assistenzialismo diviene poi malaffare, intreccio di interessi tra eletto ed elettore, scambio di voti: in una sola parola, diventa mafia. Qui subentra il senso di giustizia che è insito in uno Stato federale e che costituisce l’altro problema del nostro Paese, forse il principale. Infatti non è giusto che vengano premiati i peggiori, non è giusto che meno si lavora, più si ha diritto a ricevere".
Reguzzoni si è poi rivolto a tutte le forze politiche con particolare attenzione all’opposizione. "Spero anche che gli alleati, la sinistra e, più in generale, il sistema capisca le nostre ragioni: la sinistra perché il movimento federalista ha profonde radici nei fondatori del socialismo. Abbiamo sempre detto che non è possibile nessun accordo con questa sinistra statalista perché lo statalismo ancora la caratterizza in gran parte. Probabilmente è frutto della storia del nostro Paese, che è una storia di consociativismo, una peculiarità storica che auspichiamo venga superata.
Centralismo e statalismo sono sinonimo della destra e dei conservatori in molte parti del mondo. Potrà avvenire che, anche nel nostro Paese, autonomia e federalismo divengano patrimonio delle forze riformiste? John Lennon, che è una vostra icona, cantava: immaginiamo che non vi siano Paesi. Il socialista Proudhon scriveva: l’Italia è federale per la costituzione Pag. 65 del suo territorio, per la diversità dei suoi abitanti, la natura del suo genio, i suoi costumi, la sua storia. È federale in tutto il suo essere e lo è stata dall’eternità".
Il deputato della Lega ha concluso il suo intervento ricordando la lunga battaglia che il suo partito ha affrontato. "Non entro nel merito del provvedimento: quest’ultimo ovviamente ha carattere politico. In questo momento deve prevalere la logica dell’ascolto e della ragione. Si tratta di un’occasione per il cambiamento, un’occasione offerta al sistema per cambiare. Certo non sta a me dire se sarà l’ultima occasione. Certamente faremo di tutto per renderla reale e lo facciamo con logica e la convinzione dei forti e di chi sa di aver ragione.
Giungiamo a questo dopo un percorso di tanti anni, che, per chi parla, è durato tutta la vita. In questo momento, su questo provvedimento, non parlano i singoli deputati della Lega. Ognuno di noi ha dietro di sé un percorso lungo di anni, compiuto da centinaia, migliaia di persone che hanno creduto e credono nella speranza di cambiamento. Insieme siamo milioni".

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Marzo 2009
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