“La priorità del Governo dovrebbe essere la tragedia sociale in atto”

Giovanni Bonometti, Segretario provinciale di Rifondazione comunista, commenta così la crisi che ha colpito anche la Bticino

Giovanni Bonometti, Segretario provinciale di Rifondazione comunista, commenta così la crisi che ha colpito anche la BTicino che ha chiesto la cassa integrazione per tutti i lavoratori delle tre sedi di Varese, Bodio e Tradate.

Anche in provincia di Varese la cassa integrazione aumenta paurosamente, del 650% quella ordinaria e del 500% quella straordinaria, 13.500 sono i lavoratori in cassa integrazione, a cui si aggiungono oggi i 1.567 della Bticino.
Migliaia di lavoratrici e lavoratori che restano a casa, una schiera che aumenta di giorno in giorno.
All’ umiliazione di essere lasciati a casa, si aggiunge il vero grande problema e cioè la cassa integrazione che garantisce oggi appena il 60% della retribuzione.
Ma come fa una famiglia a campare una famiglia (tra mutui, bollette, figli, servizi ecc..) con il taglio del 40% del salario! E stiamo parlando di salari già insufficienti, prima della crisi, a superare la terza settimana del mese.
A questi si aggiungono le migliaia di lavoratrici e lavoratori precari che sono senza lavoro e senza reddito (nemmeno quello della cassa integrazione).
Chi vive del proprio lavoro rischia da un giorno all’altro di cadere in miseria: 200 richieste di aiuto in più nei primi due mesi dell’anno al Banco Alimentare di Varese.
Domando ai ministri leghisti, a Maroni, a Bossi, ai parlamentari varesini della Lega e del Pdl: ma non vi sembra che la priorità nella azione di Governo sia quella di rispondere a questa tragedia sociale, anzichè dimenarsi tra testamento biologico, aumento dell’età pensionabile alle donne, ronde, federalismo, cartelli stradali in dialetto ?
Ma lo capirete mai che più si colpisce il mondo del lavoro, più si colpisce l’occupazione, più si colpiscono i redditi e più questa crisi è destinata ad aggravarsi per tutti?
Allora:
1) riportare l’indennità di cassa integrazione dal 60% all’80% dello stipendio e del salario.
2) garantire un reddito ai lavoratori precari per tutto il periodo di non lavoro.
3) cassa integrazione in deroga per tutte le lavoratrici e i lavoratori non coperti dagli ammortizzatori sociali.
E non si risponda che non ci sono i soldi. I signori del Governo li trovano per qualunque scemata possibile e immaginabile.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Marzo 2009
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