Le opposizioni vogliono le dimissioni, ma il sindaco non abbandona
In un comunicato a firma congiunta Luini e Franzetti, si stigmatizza la situazione in cui versa l'amministrazione. Paronelli, però, non raccoglie
Una giunta paralizzata, un consiglio comunale critico, una situazione senza apparente soluzione.
La crisi politica di Gavirate si fa sempre più pesante.
Le opposizioni, in un comunicato a firma congiunta Lorena Luini e Ivano Franzetti, stigmatizzano il comportamento dell’attuale amministrazione: «La giunta Paronelli non sa neanche accettare la più semplice delle regole democratiche e cioè quella dei numeri per cui quando si perde la maggioranza dei voti ci si deve dimettere. Il Consiglio di martedì ha definitivamente decretato la fine dell’avventura amministrativa di Paronelli nonostante egli resti fortemente, pervicacemente ancorato alla poltrona. La responsabilità della crisi di Giunta prima e dello stallo amministrativo ora deriva dal Sindaco che non ha scusanti e dovrebbe, a nostro parere, per il bene di Gavirate, firmare in tempi brevissimi le tanto auspicate dimissioni. Dimissioni che sono richieste non solo dai nostri Gruppi ma anche da autorevoli esponenti del centro destra.
Tuttavia, è facile prevedere la convocazione del Consiglio per l’approvazione dei PII e del Bilancio di previsione il 31 marzo. L’accanimento terapeutico continuerà con l’adozione d’ulteriori “protocolli politici” che prevedranno il voto favorevole dell’unico consigliere leghista e l’assenza di uno o due esponenti dell’opposizione per “impegni personali”, così da abbassare il quorum. Se il Sindaco riuscirà a superare l’ostacolo del bilancio all’ultimo Consiglio, dovrà ringraziare qualche assente o qualche abile contorsionista e non ci pare un gran modo per chiudere il quinquennio (….)
La crisi politica di Gavirate si fa sempre più pesante.
Le opposizioni, in un comunicato a firma congiunta Lorena Luini e Ivano Franzetti, stigmatizzano il comportamento dell’attuale amministrazione: «La giunta Paronelli non sa neanche accettare la più semplice delle regole democratiche e cioè quella dei numeri per cui quando si perde la maggioranza dei voti ci si deve dimettere. Il Consiglio di martedì ha definitivamente decretato la fine dell’avventura amministrativa di Paronelli nonostante egli resti fortemente, pervicacemente ancorato alla poltrona. La responsabilità della crisi di Giunta prima e dello stallo amministrativo ora deriva dal Sindaco che non ha scusanti e dovrebbe, a nostro parere, per il bene di Gavirate, firmare in tempi brevissimi le tanto auspicate dimissioni. Dimissioni che sono richieste non solo dai nostri Gruppi ma anche da autorevoli esponenti del centro destra.
Tuttavia, è facile prevedere la convocazione del Consiglio per l’approvazione dei PII e del Bilancio di previsione il 31 marzo. L’accanimento terapeutico continuerà con l’adozione d’ulteriori “protocolli politici” che prevedranno il voto favorevole dell’unico consigliere leghista e l’assenza di uno o due esponenti dell’opposizione per “impegni personali”, così da abbassare il quorum. Se il Sindaco riuscirà a superare l’ostacolo del bilancio all’ultimo Consiglio, dovrà ringraziare qualche assente o qualche abile contorsionista e non ci pare un gran modo per chiudere il quinquennio (….)
Noi stiamo ragionando con le nostre teste senza suggeritori, chiedendo a gran voce un atto di dignità da parte del Sindaco: le sue dimissioni, appunto. Ma forse pecchiamo d’ottimismo visto il suo comportamento all’ultimo Consiglio: quando ha deciso improvvisamente di sospendere la seduta accusando l’opposizione d’irresponsabilità, lo psicodramma ha raggiunto l’apice! Noi avremmo approvato i punti d’interesse sovracomunale (Piano di zona in particolare) come avevamo già fatto per i precedenti (la variante al PRG in favore di una cittadina disabile e l’adesione al consorzio per la gestione dei rifiuti) ma dopo la prima bocciatura di un punto all’ODG è scattata la ritirata.
Infine, pensiamo che la soluzione ai problemi della Croce Rossa non verrà da Paronelli e dalla “fu maggioranza” con l’eventuale approvazione del bilancio, perché le cifre iscritte, dopo l’entrata in vigore della nuova legge regionale sui PGT, non saranno sufficienti neppure per la costruzione dell’autorimessa.
E allora chiediamo che si ponga fine allo spettacolo! E’ penoso, e contribuisce ad allontanare i cittadini dalla vita sociale ed amministrativa, alla disaffezione alla cosa pubblica mentre Gavirate avrebbe bisogno di ben altro»
Non si scompone più di tanto il sindaco Felice Paronelli di fronte all’ennesimo attacco: «Nessun passo indietro. Io non mi dimetto: gli elettori mi hanno affidato un compito e io lo porterò a compimento. D’altra parte, le opposizioni hanno strumenti adeguati per cacciarmi, una mozione di sfiducia o le dimissioni in massa. Perché non lo fanno? Io non scappo davanti alle difficoltà. So perfettamente quale sia la situazione ma mi aspettavo un comportamento più responsabile in consiglio quando si doveva discutere di questioni di interesse sovracomunale, risposte che altri stanno attendendo. Ribadisco: se vogliono, mi sfiducino. La prossima volta ci ritroveremo per parlare di bilancio, anche se non si sa esattamente quando avverrà, dopo la mozione Franceschini. Intanto io venerdì prossimo sarò a Roma, al congresso fondativo del PDL, in qualità di delegato. Una posizione che mi è stata confermata».
Come dire: io vado per la mia strada, e non sono solo…
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