Passa il Bilancio coi voti della maggioranza
Correzioni, tagli, investimenti e razionalizzazioni, ma anche provvedimenti anticrisi al centro della discussione in largo Camussi
Approda in consiglio comunale a Gallarate il bilancio di previsione 2009, al centro di un dibattito quanto mai approfondito visti i tempi di crisi. Non solo correzioni, tagli, investimenti e razionalizzazioni, ma anche provvedimenti anticrisi al centro della discussione: sulle risposte straordinarie è andato in scena lo scontro tra Pd e maggioranza, dopo la bocciatura in commissione, giovedì scorso, dell’emendamento presentato dai democratici.
Il bilancio di previsione (pareggio a 68 milioni 307mila Euro circa) fa i conti con i pesanti tagli dei trasferimenti da parte del governo centrale, diminuiti notevolmente anche a causa della copertura del gettito Ici sulla prima casa, molto ridimensionata rispetto alle attese. Una serie di tagli per un totale di 11 milioni che ha imposto una parziale revisione degli investimenti e ad una riduzione della spesa in diversi capitoli, mentre le entrate sono rimaste a livelli simili agli scorsi anni: «le tariffe e le tasse sono ferme da anni» hanno ribadito più volte i consiglieri di maggioranza. Altro cavallo di battaglia di chi governa la città, il rispetto del patto di stabilità e la conferma di Gallarate come ente virtuoso. «In tempi come questi è già titolo di merito riuscire a chiudere il bilancio» conclude Luigi Causarano (An).
Negativo il giudizio delle opposizioni sul documento che riflette le scelte per il futuro e quelle del passato compiute dall’amministrazione Mucci: «E’ un bilancio conservatore – sottolinea la Sinistra rappresentata da Cinzia Colombo -, nelle scelte e anche nei contenuti, visto che manca ogni forma di partecipazione. Servirebbe invece un bilancio fondato non sulla crescita infinita, ma sul limite, non sullo sfruttamento ma sulla tutela delle risorse, non sulla precarietà, ma sulla sicurezza sociale». La Lega Nord attacca invece sulle opere pubbliche «superflue in tempo di crisi» e sulla situazione di Amsc: gli uomini del carroccio avevano proposto di ripianare il bilancio dell’ex municipalizzata per evitare di aggravare le difficoltà. Mentre Laura Floris Martegani considera il bilancio «inadeguato alla situazione» di crisi attuale e fa appello al sindaco Mucci.
«Non bastano l’ottimismo e la tattica dilatoria: servono scelte responsabili» ha esordito Angelo Senaldi nell’intervento del Pd, incentrato soprattutto sulla bocciatura dell’emendamento democratico che proponeva l’istituzione di un fondo straordinario anticrisi. La linea della maggioranza è che un fondo straordinario non sarebbe gestibile senza adeguati strumenti. Prima l’anagrafe del bisogno in cantiere da mesi dunque, poi l’intervento. «Intanto che si attendono i dati, i cittadini sono solo davanti alla crisi» ha incalzato Marco Casillo. L’accusa alla maggioranza è di aver peccato di arroganza, di aver chiesto una desistenza del Pd in cambio dell’approvazione dell’emendamento superando le presunte irregolarità tecniche. «Eravamo pronti a cercare un accordo se ci fosse stato il coraggio di riconoscere alcuni elementi: l’arroganza non alberga in via Verdi, ma nella sede del Pd di via Ferrario» ha risposto tagliente il sindaco Nicola Mucci. I democratici avevano sottolineato fin da subito che l’emendamento non metteva in crisi l’impostazione del bilancio e speravano nella condivisione. «Ma quello proposto dal sindaco è un mercimonio inaccettabile». Niente fondo anticrisi, dunque, almeno in tempi brevi.
Il bilancio è stato approvato con 18 voti a favore (Pdl) e 9 contrari (Lega, Sinistra e Pd).
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