SdL: «Il Ministro Matteoli ci ha vietato di scioperare»
Dopo un infruttuoso e formale incontro tra le parti avvenuto nella serata di ieri, ha emanato una ordinanza che vieta lo sciopero
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato del sindacato SdL intercategoriale in merito allo sciopero vietato oggi 4 marzo.
Il 4 marzo i dipendenti Alitalia volevano e potevano scioperare perché non sono minimamente soddisfatti per come stanno andando le cose nella nuova azienda. Buste paga incomprensibili, orari di lavoro lasciati alla più completa discrezionalità aziendale, migliaia di colleghi in cassa integrazione o fuori dall’attività perché precari, tutti senza alcuna certezza di lavoro. Il contratto di lavoro sottoscritto da sindacati “compiacenti” è del tutto simile a quello di una società lowcost con pochissimi aerei, nessuna chiarezza nei criteri delle assunzioni, una pervicace ed insolente indisponibilità a tener conto di qualsiasi elemento che possa migliorare le condizioni di lavoro, anche quando ciò non comporterebbe alcun costo aggiuntivo per l’azienda, l’insistente ed evidente violazione della dignità individuale e collettiva di migliaia di lavoratori: questo è ciò che misurano i dipendenti della “nuova” Alitalia. Il Ministro Matteoli, dopo un inutile e formale incontro tra le parti avvenuto nella serata di ieri, ha emanato una ordinanza che vieta lo sciopero. Non esisteva alcun rilievo della commissione di garanzia e quindi lo sciopero era assolutamente regolare.
Nonostante ciò il Ministro, forse per anticipare il disegno di legge del suo Governo che vorrebbe impedire quasi del tutto lo sciopero nei trasporti, ha compiuto un atto che consideriamo gravissimo, dal punto di vista formale, giuridico e politico. Impedire uno sciopero regolare vuol dire infatti schierarsi apertamente dalla parte delle aziende e non tener in alcun conto il punto di vista del lavoratore. Un diritto sancito dalla costituzione viene così subordinato al voler di un Ministro che lo vieta attraverso una semplice ordinanza. Un diritto costituzionale viene messo in soffitta perché il Governo ha
deciso che esso non ha più valore. Se questo è il livello di libertà e di democrazia nel nostro Paese, allora abbiamo probabilmente più di qualche problema e l’intero popolo italiano dovrebbe cominciare a preoccuparsi seriamente per il proprio futuro.
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