Sequestrate migliaia di giocattoli a marchio contraffatto
Decine di migliaia di pezzi, dai pupazzi ai giochi elettronici, sequestrati presso un grossista di nazionalità cinese, abusivo, che vendeva anche al dettaglio
Operazione contro la contraffazione della Polizia Locale di Rho. Lo scorso 10 marzo sono stati sequestrate migliaia di giocattoli a marchio contraffatto della Comunità Europea e importati illegalmente in violazioni delle leggi doganali. Si tratta di decine di migliaia di pezzi, dai pupazzi ai giochi elettronici, sequestrati presso un grossista di nazionalità cinese, abusivo, che vendeva anche al dettaglio, in via Tanaro (traversa di via San Martino) a Rho. L’operazione è nata da un’indagine compiuta dalla Polizia Annonaria di Rho: il grossista in questione è una donna, persona denunciata già due volte dalla Guardia di Finanza e dalla Polizia di Stato, precisamente nel 2005 e nel 2007, e già “attenzionata” dall’Agenzia delle Dogane, e tutto per gli stessi reati contestati nella giornata di ieri. L’operazione ha coinvolto numerosi agenti, coordinati direttamente dal comandante della Polizia Locale di Rho Antonino Frisone, ed è durata parecchie ore, essendo numerosi gli articoli sequestrati e da catalogare. Il locale era gestito da un cinese, al momento posto in stato di fermo; il grossista titolare del commercio abusivo, anch’essa di nazionalità cinese, invece, è stata identificata in serata. «Il sequestro messo a punto dagli agenti della Polizia Locale di Rho è ingente in termini di quantità, ma va sottolineata anche la tipologia degli articoli posti sotto sequestro – spiega il comandante della Polizia Locale di Rho -: si tratta di giocattoli, tutti destinati a bambini, senza alcuna garanzia di sicurezza, non riportano etichettature ne tanto meno istruzioni in italiano. Il reato in sé è di competenza della Polizia Annonaria, ma non riguarda solo aspetti burocratici o commerciali: la sicurezza degli articoli venduti e poi maneggiati dai bambini passa anche e soprattutto attraverso controlli di qualità, che questo tipo di articoli contraffatti non garantiscono affatto; lo stesso dicasi per i numerosi prodotti elettrici i quali risultavano tutti sprovvisti dei relativi marchi di certificazione e di caratteristiche tecniche». A quanto accertato, inoltre, il deposito serviva pure quale punto di rifornimento per i “rivenditori” abusivi di nazionalità extracomunitaria, per la commercializzazione degli stessi prodotti nei parcheggi cittadini e non solo.
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