Un tavolo di esperti per salvare le montagne di Varese

Lo ha proposto il professor Luigi Zanzi durante l'incontro organizzato dal Cai sul degrado del Parco Campo dei Fiori che ggiunge: «L'ex-albergo diveti un centro studi sull'inquinamento»

Varese non si cura più delle sue montagne, divenute ormai ingovernabili mentre la natura cerca di ricreare un suo equilibrio. Serve un tavolo di esperti-volontari che si siedano insieme all’ente Parco Campo dei Fiori per salvare la più grande risorsa della città, i suoi boschi e le sue montagne. Questa la proposta lanciata ieri sera, mercoledì 25 marzo, dal professor Luigi Zanzi (nella foto a sin.) nel corso del dibattito, organizzato dal Cai provinciale, tenutosi al teatro Santuccio di via Sacco al quale hanno partecipato il giornalista Roberto Bof (al centro), in qualità di moderatore, e il presidente della sezione varesina del Club alpino italiano, Pierluigi Zanetti. Oltre un centinaio le persone presenti, quasi tutti iscritti al Cai e appassionati di montagna. La capacità di Varese nel curare le sue montagne era il tema della serata, aperta ai contributi di tutti.
 
È stato proprio il professor Zanzi, dopo il primo appello su Varesenews, a lanciare le due idee forti della serata: «Serve un tavolo permanente di esperti volontari (botanici, ingegneri ambientali, esperti di montagna, climatologi) che progettino e pianifichino il salvataggio di un ambiente che rischia di essere compromesso per sempre – ha proposto Zanzi in un accorato appello – propongo, inoltre, all’osservatorio astronomico del Campo dei Fiori e al Parco di unirsi per recuperare l’ex-albergo, oggi parcheggio per antenne, per farlo diventare un vero e proprio centro di studio e ricerca universitaria per studiare l’impatto dell’uomo sull’ambiente». Zanzi ha descritto in maniera chiara le sue proposte partendo da un assunto importantissimo: il Campo dei Fiori è un luogo perfetto per studiare l’impatto dell’inquinamento di una delle zone più industrializzate d’Europa sull’ambiente prealpino e alpino. Secondo Zanzi i due più grandi responsabili della situazione si stallo attuale sono le amministrazioni varesine che si sono susseguite negli ultimi 50 anni e lo stesso ente parco che non ha mai sbattuto i pugni sul tavolo per ottenere l’interesse di cui aveva bisogno.
 
 
Prima di Zanzi aveva parlato il presidente del Cai di Varese Zanetti il quale aveva sottolineato la situazione disastrosa in cui si trovano importanti sentieri abbandonati ai rovi e alla vegetazione spontanea, ha denunciato l’inciviltà di molti frequentatori dei boschi che lasciano immondizie in giro e ha stigmatizzato l’abitudine di gettare sacchi di immondizia interi, resti di lavori edili e amenità varie nella boscaglia mentre diversi interventi di associati e di altre organizzazioni hanno messo in luce gli importanti contributi resi alla pulizia dei sentieri in molte zone della Valcuvia e della Valceresio. In molti hanno applaudito le proposte di Zanzi e si sono resi disponibili ad aiutare il Parco regionale Campo dei Fiori a tornare a splendere con le sue bellezze panoramiche, la Linea Cadorna, le specie botaniche tipicamente prealpine. «Il parco ha bisogno di tutti – ha detto in conclusione Zanzi – dal cacciatore che tenga sotto controllo il numero dei cinghiali al volontario che raddrizzi il cartello lungo il sentiero. Tutti dobbiamo aiutare dal botanico all’amatore, nessuno escluso».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 26 Marzo 2009
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