A Capolago il ponte era storto, ora è chiuso: proteste

Il presidente della circoscrizione raccoglie l'appello dei residenti e chiede perchè i lavori siano così' in ritardo. Il mistero del progetto fuori asse

Hanno rifatto il ponte ma non era dritto, il comune ha ordinato di ricominciare daccapo e così i lavori sono in ritardo . A Capolago c’è dibattito sul tema e il presidente della circoscrizione, Stefano Crespi, si fa portavoce delle proteste del quartiere: “Il ponticello di Capolago è chiuso da 7 mesi – spiega – e questo crea problemi alla gente. Non sono insormontabili, però c’è un negozio che ha problemi perché da lì arrivavano i camion, e inoltre i residenti devono fare un giro lunghissimo. Ma anche se non ci abitasse nessuno – protesta Crespi – non esiste che una strada sia rimasta chiusa sette mesi. Il motivo è che i lavori per la sistemazione del ponticello sono partiti in ritardo, e poi che non era stato rispettato il capitolato; il ponte era stato messo leggermente di sbieco e  il comune non ha accettato il lavoro come finito, giustamente. Certo – continua il presidente del parlamentino –  c’è stata anche molta neve questo inverno, ma tutti pensiamo che i costruttori dell’albergo di Capolago, siano stati bravi a tirare su l’opera in 5 mesi, mentre per l’interesse della collettività non sono stati altrettanti veloci, adesso speriamo che la nuova proroga fino al 30 aprile sia quella decisiva”.
La sistemazione del ponticello è infatti delegata al gruppo Polita, ed è una delle opere che sono tenuti a realizzare, come da accordi, dopo aver avuto il via libera per l’albergo di Capolago.
L’assessore al territorio Fabio Binelli conferma: “L’errore di realizzazione è evidente, il ponte formava un angolo con il lato della strada, era vistosamente fuori asse, il comune ha ritenuto più opportuno rifarlo. La rialzatura, invece è stata scelta per dare maggiore scorrevolezza alle acque della roggia”.
Ma il costruttore non accetta di passare per quello che ha sbagliato e rivela nuovi particolari sulla vicenda: “Non è colpa nostra. Il progetto del ponte – spiega Sandro Polita, l’imprenditore che ha costruito l’albergo di Capolago –   è stato redatto a 4 mani, dal gruppo Polita e dal comune, e pagato metà per uno, poi è stato anche approvato dalla Regione. Beh, il comune adesso ha scoperto che quel progetto, così come realizzato, non è di suo gradimento. Noi abbiamo risposto che va bene e lo stiamo sistemando ma ribadisco che abbiamo eseguito il progetto fatto insieme al comune. Abbiamo ottenuto una regolare proroga e concluderemo i lavori entro il 30 aprile".

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Capolago, ponte della discordia 4 di 12
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Pubblicato il 03 Aprile 2009
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