Bilancio, le minoranze abbandonano l’aula
La protesta sintetizza e conferma l’atteggiamento critico manifestato dalle minoranze sin dall’inizio del mandato all’attuale giunta
Nella seduta del consiglio comunale di Ternate del 20 aprile, dove era in approvazione il ‘Rendiconto dell’esercizio finanziario 2008’, i tre gruppi che costituiscono la minoranza consiliare, hanno abbandonato l’aula per protesta.
La protesta sintetizza e conferma l’atteggiamento critico manifestato dalle minoranze sin dall’inizio del mandato all’attuale giunta: infatti esse hanno da sempre espresso contrarietà a tutti gli atti di bilancio consuntivi e previsionali con ampie e dettagliate motivazioni.
Nonostante ciò, «la giunta e la maggioranza consiliare hanno sempre ignorato sia le richieste di partecipazione sia le argomentazioni addotte, continuando a perpetrare una politica di bilancio improntata all’improvvisazione, in palese contrasto con i principi contabili emanati dall’osservatorio della finanza locale, negando alle minoranze il diritto alla collaborazione programmatica e al controllo politico amministrativo – si legge in una nota diffusa dai gruppi d’opposizione -. Al contrario, sono state imposte scelte di grandissimo rilievo politico-economico, quale, ad esempio, la costituzione di una società partecipata in house providing (la Ternate Servizi Srl) senza che fosse data una seppur minima forma di pubblicità, trasparenza e di controllo sia alle minoranze sia, e soprattutto, ai cittadini, nonostante la richiesta continua di un necessario e indispensabile approfondimento. Infatti, a tre anni dalla costituzione della Ternate Servizi srl, non è ancora stata fornita alla minoranza ed alla cittadinanza, che in gran parte è all’oscuro dell’esistenza della società, alcuna informazione certificata sull’andamento e sulle prospettive di tale di tale organismo, sebbene questa abbia assorbito, oltre alla gestione dei servizi imprenditoriali ed alle opere pubbliche, anche le manutenzioni ordinarie e straordinarie, rendendo quasi inutile la presenza del consiglio comunale ed ogni garanzia di controllo del funzionamento della stessa. Quest’ultimo documento contabile, così come tutti quelli precedenti, lungi dall’essere esplicativo ed obiettivo, si presenta volutamente privo dei requisiti necessari ad una seria leggibilità dello stato di salute del comune, della sua reale condizione di efficienza ed efficacia, della comprensione dello stato del patrimonio; al contrario è strutturato in modo da essere del tutto autoreferenziale, e sacrifica a tal fine ogni forma di attendibilità. Così è pure il Bilancio di Mandato predisposto dalla sola maggioranza, documento ancora una volta non completo, poco veritiero, privo delle necessarie verifiche dell’attività amministrativa rispetto al programma iniziale (che, per altro, non c’è mai stato), ed ha come unico obiettivo la pura propaganda e la promozione di una sola parte politica».
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