Bruciano crocefisso in classe, sette denunciati

Le indagini erano partite a febbraio dopo la comparsa di un video su Youtube. I ragazzi, alunni dell'Itis, sono tutti minorenni

I Carabinieri della Stazione di Rho, al termine di approfondite e riservate indagini, hanno individuato e denunciato alla Procura della Repubblica di Milano gli autori dei danneggiamenti che lo scorso febbraio fecero balzare l’I.T.I.S. “Cannizzaro” di Rho agli onori della cronaca nazionale.

Si tratta di sette minorenni di 16 e 17 anni, tutti rhodensi e, come si dice in questi casi, figli di famiglie cosiddette “perbene”Il 25 febbraio 2009 comparirono su Youtube delle immagini relative a studenti di una scuola di Rho, il “Cannizzaro” appunto, intenti a dare fuoco ad un crocefisso e danneggiare alcuni arredi, scene che destarono grande impressione (qui il video ripreso da un servizio del Tg1).

Dal giorno successivo, i militari rhodensi, in pieno raccordo con il preside ed il corpo docenti dell’istituto scolastico, iniziavano le indagini per individuare i responsabili. Un’attività non facile, soprattutto a causa dell’iniziale ritrosia degli studenti a collaborare. Ma alla fine, dopo alcune settimane di verifiche ed interrogatori, in taluni casi condotti con l’ausilio dal dirigente scolastico, si riusciva a chiarire dinamica e movente del brutto gesto.

Il fatto risaliva addirittura ad un anno prima, il 29 febbraio 2008, e si era verificato all’interno della classe 2° D, durante la pausa lunga ed un successivo periodo di momentanea assenza dell’insegnate. I ragazzi avevano staccato il crocefisso dal muro e dopo aver spruzzato con un vaporizzatore del liquido infiammabile, probabilmente un profumo, avevano creato l’effetto fiammata, riprendendo il tutto con i telefonini. In realtà, il crocefisso non veniva danneggiato, tanto che l’insegnante, al suo rientro, lo aveva trovato regolarmente appeso al muro, non notando nulla di strano. A ciò si era poi aggiunto il danneggiamento di alcune sedie, peraltro già rotte e pronte per essere rottamate.

Gli interrogatori mostravano il solito desolante quadro psicologico. Ragazzi incapaci di percepire il disvalore delle loro condotte, convinti di aver fatto soltanto una “bravata” di cui vantarsi.  Un quadro che alcune volte, purtroppo, li accomuna ai rispettivi genitori, anche loro pronti a sdrammatizzare e giustificare. «Rischiano il carcere? Dobbiamo risarcire dei danni? No? E allora dov’è il problema?», le frasi che gli investigatori si sono sentiti ripetere.

Le denunce dei Carabinieri di Rho sono state comunque anticipate dai provvedimenti di sospensione adottati dal preside del “Cannizzaro”, sanzioni che per molti dei protagonisti pregiudicheranno il superamento dell’anno scolastico. I sette minorenni sono stati denunciati per vilipendio della religione di Stato e danneggiamento.

 

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Pubblicato il 23 Aprile 2009
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