Contratto dei metalmeccanici, per le aziende è il momento dell’attesa
Le opinioni del presidente del comparto Besana sull'accordo che definisce i nuovi assetti contrattuali appena siglato e sul contratto che verrà
“L’accordo del settore metalmeccanico non può che essere valutato positivamente e che descrive un modello di relazioni industriali moderno ed in linea con gli altri Paesi europei, affidato alle scelte che in assoluta autonomia le parti vorranno assumere ai vari livelli”. E’ questo il giudizio di Giancarlo Besana, Presidente del Gruppo merceologico “Meccaniche” dell’Unione degli Industriali della Provincia di Varese, sui nuovi assetti contrattuali usciti dalle linee guida dell’accordo del 22 gennaio che ha coinvolto quasi tutte le parti sociali del Paese, e ripreso, solo una settimana fa, dal recepimento sottoscritto da Confindustria insieme ai sindacati Cisl, Uil e Ugl.
Un argomento che è stato posto al centro dell’Assemblea che ha riunito nel pomeriggio del 20 aprile 2009 al Centro Congressi Ville Ponti di Varese, oltre alle imprese meccaniche anche quelle legate al Gruppo “Siderurgiche, Metallurgiche e Fonderie”, presieduto da Daniele Balzarini.
E che si legherà al rinnovo del contratto nazionale del settore, cui, a fare da regolatore dei rapporti con i sindacati, ci sarà il nuovo accordo sugli assetti contrattuali.
“Saremo tra i primi a testarlo”, ha spiegato agli imprenditori varesini Ceccardi. Il contratto, infatti, sta arrivando a scadenza. Prevista per dicembre. Cosa accadrà ora con le nuove regole?
“Cisl, Uil e Ugl che hanno firmato l’accordo – ha detto Ceccardi – dovranno presentare una piattaforma entro il 30 di giugno”. La Cgil, invece, che non ha firmato, potrà presentare la piattaforma entro il termine stabilito dal vecchio accordo del 1993, cioè entro fine settembre, e avrà così il “tempo di stare alla finestra e di presentare le proprie proposte in un secondo momento”. Fin qui i dati di fatto, quello che si sa sulle prime mosse delle trattative. “Per il resto è tutto da vedere come procederà il confronto, quale sarà l’atteggiamento della Cgil che non ha voluto partecipare alla firma delle nuove linee che regoleranno il rapporto tra le parti”. Per gli industriali, quindi, ora è solo il momento di aspettare, per poi giocare con nuove strategie. Tutte ancora da decidere.
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