Antonio Di Pietro va in fabbrica e candida un ex dirigente Fiom per catturare l’elettorato di Rifondazione comunista; comincia da Brescia la sua battaglia alla caccia del voto operaio, candidando l’ex Fiom
Maurizio Zipponi, si comincia il 20 aprile, tour operaio e perisno cena con l’ex sindaco pd Paolo Corsini. Zipponi, volto mediatico, operaio e intellettuale, marcato accento bresciano, uomo politicamente solido, è un ex parlamentare di
Rifondazione Comunista. Si tratta dell’ennesimo esponente della sinistra radicale che psassa con l’ex pm. Che finora non aveva mai mostrato vocazione per il mondo delle catene di montaggio. «Oggi l’operaio si sente solo. Tremendamente solo. Ed è lì che la rendita di posizione del
Partito democratico si sta pian piano sgretolando», ha dichiaro al Corriere Zipponi. Ma il bacino elettorale a cui punta Di Pietro è una messe di voti in libera uscita, quella degli operai del nord, che il Pd rischia di perdere per strada e che potrebbe scegliere messaggi di forti e chiari, come quelli della
Lega e di Di Pietro, forze outsider rispetto alle due chiese, di destra e di sinistra, e a loro modo rivoluzionarie, con due leader showman.
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