Dionigi: “Ecco come ho diviso le risorse tra Como e Varese”
Il rettore ha presentato i numeri dell'ateneo: «L'Insubria dovrà fare i conti con le nuove leggi ma per gli studenti non ci saranno cambiamenti»
«Mi sono impegnato per creare l’Insubria e non le università di Varese e di Como». Altrimenti detto: nessuna disparità tra le due sedi. Per dimostrarlo il rettore dell’ateneo Renzo Dionigi ha messo nero su bianco i dati che illustrano la distribuzione delle risorse tra le facoltà dei due territori. Una scelta, quella di diffondere i numeri, stimolata da una polemica che è stata accesa da un gruppo di docenti dell’Insubria di Como alcune settimane fa. Secondo i professori, che per sottoporre il problema hanno scritto una lettera anonima a un quotidiano locale, il rettore avrebbe favorito la sede varesina nell’assegnazione di alcuni finanziamenti a discapito di quella comasca.
«L’incarico che l’allora ministro Berlinguer mi assegnò – ha spiegato Dionigi – fu quello di creare una sola università che unisse i territori di Como e di Varese. Io che non sono nè varesino nè comasco ho cercato in tutti i modi di portare avanti questo progetto. Ribadendo la mia disponibilità a cinque diversi ministri: Luigi Berlinguer, Ortensio Zecchino, Fabio Mussi, Letizia Moratti e Mariastella Gelmini».
Progetti e risorse – Il rettore ha presentato il dettaglio della distribuzione dei finanziamenti: di quelli straordinari (ossia quelli che il consiglio di amministrazione affida al rettore da assegnare ai docenti sulla base dei progetti di ricerca) dal 2002 al 2009, a Como ne sono sati finanziati 45 su 59, ovvero il 76 per cento. A Varese invece sono state soddisfatte 86 richeste contro le 124 presentate, con una percentuale del 69 per cento. «Quest’anno invece – ha precisato il rettore – nove sono state le richieste pervenute da Como e nove sono state le assegnazioni. È stato, quindi, soddisfatto il 100% delle richieste. Si osserva che dal 2002 al 2009 i docenti comaschi hanno effettuato un numero di domande più ridotto rispetto ai docenti della sede di Varese e hanno richiesto somme più esigue».
I fondi di ateneo – I fondi di finanziamento di ateneo per la ricerca (che venivano assegnati ai Comitati di Area su proposta della Commissione Ricerca) vedono un equilibrio assoluto nella distribuzione tra le due sedi, che si attesta a 1925 euro come contributo pro capite medio per Varese e 1939 per Como.
Lo sviluppo dell’Insubria – «Non si può programmare il futuro della nostra università senza fare i conti con le norme che condizioneranno il mondo accademico: mi riferisco al decreto ministeriale 270/2004 che implica la riduzione del numero di corsi e il rispetto dei requisiti minimi di docenza per ogni corso di laurea. Ma anche alla finanziaria che ha ridotto drasticamente il fondo di finanziamento ordinario e e il turn over. Il cambiamento più decisivo arriverà poi dall’imminente pubblicazione della legge quadro su governance e recultamento delle università, disegno di legge che il ministro Gelmini presenterà in Parlamento la prossima settimana».
La riforma – Dionigi ha anticipato anche alcuni degli aspetti più innovativi del testo del Governo: «La bozza di legge che abbiamo esaminato durante la conferenza dei rettori prevede la presenza di membri esterni nel consiglio di amministrazione. Il quaranta percento, ma questo parametro potrebbe variare, non dovrà appartenere a ruoli dell’università. I membri non dovranno essere eletti ma nominati tra le personalità italiane o straniere in possesso di competenze in campo gestionale e professionale di alto livello». «Alcune delle norme previste introducono limiti quantitativi: ne è un esempio quella che obbliga il dipartimento ad avere almeno 30 professori e ricercatori per settore scientifico disciplinare. Per le università piccole come l’Insubria mantenere questi standard non è possibile ho chiesto perciò di rivedere le soglie numeriche per gli atenei con meno di cinquecento docenti».
Offerta invariata – Nonostante i cambiamenti però gli studenti non dovranno preoccuparsi: «L’offerta formativa – ha assicurato il rettore – non varierà nell’anno accademico 2009/2010. Vale a dire che uno studente che si iscriverà il prossimo anno potrà completare i suoi studi senza subire variazioni nel suo percorso».
"Migliorerò la comunicazione" – Il rettore Dionigi si è rivolto infine ai docenti che si sono rivolti alla stampa senza rivelare la loro identità: «Se una parte dei dipendenti ha ritenuto di voler farsi sentire direttamente tramite i media, significa che i meccanismi di comunicazione all’interno dell’Università devono essere perfezionati: è quanto ci impegneremo a fare con la massima attenzione per tutte le esigenze».
L’analisi completa e le anticipazioni sulla legge quadro su Governance e Reclutamento
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