«È proprio necessario accordarsi con la Lega Nord?»
Il sindaco Pierluigi Gilli interviene sulla polemica in corso tra Popolo delle Libertà e Carroccio sulla scelta del candidato sindaco che potrebbe portare per la prima volta il partito di Bossi nel Palazzo cittadino
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Ora tutto è in mano alle sezioni regionali dei due partiti che dovranno decidersi su cosa fare. Ed ecco che il sindaco uscente, il cui peso non è indifferente visto che nelle elezioni del 2004 ottenne quasi il 10% di preferenze personali, pone la domanda sull’utilità dell’alleanza tra i due partiti. «Forse ci si dimentica – prosegue il primo cittadino – che il centrodestra, a Saronno, governa da dieci anni senza i leghisti, i cui Consiglieri Comunali, nonostante l’aria da embrassons nous di un’annunciata alleanza, hanno continuato imperterriti a votare contro ogni provvedimento proposto dai quasi-alleati. Logico che la Lega Nord cittadina parli di discontinuità (come Follini… E si è visto che fine ha fatto…): non sono mai stati in maggioranza, unico esempio tra le grandi città della Provincia di Varese (come dicono a Roma, je rode…). Meno logico che una siffatta discontinuità suoni gradita come un balsamo anche a qualche pezzo del P.D.L.; in verità, anch’io non disdegnerei la discontinuità, ma rispetto a taluni esempi indefinibili di parte della maggioranza in questi ultimi cinque anni (su cui tornerò), ben diversi dai primi cinque, in cui il P.D.L. non esisteva ancora, ma – di fatto – nella nostra città era come se ci fosse, stanti l’omogeneità e la lealtà tra i partiti della maggioranza stessa (risultato: Sindaco rieletto al primo turno, contro i calcoli di chi ambiva al ballottaggio, per sistemare le cose con i soliti compromessi tra apparentati dell’ultima ora). Il proverbio dice che la corda, a furia di essere tirata, si può anche spezzare; lo valuteranno i leghisti, la cui capacità amministrativa è tutta da dimostrare (stare all’opposizione è facile e comodo, basta dire sempre di no… Senza responsabilità alcuna e con tante strizzate d’occhio)? Lo sanno i seguaci del P.D.L., popolo delle libertà, non popolo domestico (dalla) Lega?».
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