“Ecomania”, il milanese riscopre la bici
Per il tempo libero o per muoversi nella quotidianità: la rete di piste ciclabili cresce e collega città e paesi. Nell'alto milanese, grazie a Comuni e Provincia, nasce la rete integrata.
Lungo i navigli o nei centri storici, nei parchi o accanto alle strade principali tra città e paesi. La provincia di Milano scopre la bicicletta, per divertirsi la domenica, ma anche per muoversi in modo ecologico ed economico durante la settimana, per studio, per lavoro, per fare acquisti: una scommessa che si sta trasformando in realtà grazie al progetto MiBici.
Quando la rete ciclabile sarà completata, la provincia potrà contare su oltre 3300 chilometri di piste destinate alle due ruote e ai pedoni. Una vera e propria maglia tra i centri del territorio, connessa ad alcuni assi principali e di natura turistica. Il punto di partenza, nel 2005, era l’idea collegare tra loro i percorsi sviluppati dai singoli Comuni, invogliando i cittadini ad utilizzare la due ruote per gli spostamenti tra i piccoli centri della provincia, interdipendenti per i servizi, il commercio, il tempo libero. Un’idea finanziata con un totale di 15,5 milioni di Euro dal 2005 al 2008.
Gli itinerari turistici sono da tempo un’autentica risorsa del territorio, spazi per vivere il tempo libero lontani dalla confusione: i percorsi lungo i navigli rappresentano la punta di diamante, vere e proprie greenway che si irradiano intorno alla metropoli. La Martesana consente di raggiungere il Parco dell’Adda, i navigli Grande e Pavese portano nel cuore del Parco del Ticino, alla scoperta di ricchezze naturalistiche, storiche e monumentali: dalle ville di delizia di Cuggiono alle testimonianze risorgimentali di Magenta e Boffalora, al sistema delle centrali elettriche sui due fiumi. Un sistema in corso di potenziamento con nuovi collegamenti verso le aree più abitate della provincia. L’esempio è l’asse continuo – in via di completamento – tra la Brianza e il Ticino lungo il canale Villoresi, passando da Garbagnate, Parabiago e Castano Primo (tutte località servite dalle ferrovie regionali) o la Rho-Bernate Ticino. Le piste ciclopedonali sono dotate anche di sottopassi e sovrappassi per superare in sicurezza assi trafficati come ad esempio la strada statale del Sempione.
Ma la bici non serve solo per divertirsi la domenica, è anche il mezzo di trasporto urbano del futuro. Per favorire la mobilità sovracomunale il progetto MiBici ha previsto l’integrazione dei percorsi realizzati a livello comunale e ha predisposto anche strumenti per la corretta progettazione dei nuovi assi, che comprendono anche passaggi protetti separati dalle strade (nella foto: ponte pedonale nel parco Nord). Nell’alto milanese è nata poi la “rete integrata di piste ciclabili nell’Alto Milanese”, promossa dall’assessore provinciale e dalla Conferenza dei sindaci: la rete è stata presentata dall’insieme dei comuni dell’Alto Milanese – capofila il Comune di Legnano – al bando della Provincia ‘Expo dei Territori. Verso il 2015”.
«Il progetto – spiega l’Assessore Mauri – ha un duplice obiettivo: da un lato, valorizzare le risorse per la mobilità ciclabile già esistenti e completare i tratti mancanti, dall’altro, incidere attraverso quest’interventi mirati, in un cambiamento diffuso delle abitudini dei cittadini, passando da un utilizzo sporadico della bicicletta ad una fruibilità pressoché quotidiana».Quanto alle nuove realizzazioni, la Provincia sta curando in particolare i percorsi radiali intorno alla metropoli: attualmente è a buon punto la realizzazione dell’asse della Valassina, vera e propria spina dorsale della Brianza.
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