Expo, dal lago a Milano sui navigli
Al via la quarta edizione della crociera sperimentale Locarno - Milano - Venezia, sul Lago Maggiore e sui canali navigabili. Con un occhio alle potenzialità turistiche per il 2015
Il sogno è una vera crociera che da Locarno porti i turisti del Nord Europa dal primo sole mediterraneo del Canton Ticino fino ai canali di Venezia. Ma gli ostacoli sul percorso d’acqua sono tanti e per ora è impresa per pochi, nel 2009 solo cinque motoscafi. La quarta edizione del raid Locarno-Milano-Venezia è partita nella mattina di lunedì 13 aprile dal porticciolo di Ascona (nella foto a destra), presso Locarno: cinque natanti privati più un motoscafo della Guardia di Finanza percorreranno in dodici giorni i 550 chilometri dell’idrovia che attraversa l’intera pianura padana. I tempi non sono da primato, ma il programma dell’iniziativa – promossa dell’ Associazione amici dei navigli e dall’Istituto dei navigli – prevede anche le soste per oltrepassare gli ostacoli oggi presenti sui corsi d’acqua: ponti in calcestruzzo, dighe e centrali elettriche, sbarramenti di regolazione, costruiti soprattutto nell’ultimo mezzo secolo, che hanno reso impossibile la navigazione.
Se nel XII secolo infatti sul naviglio transitavano senza sosta i blocchi di marmo destinati al duomo di Milano e segnati con la famosa indicazione “ad uf” (ad usum fabricae, per la fabbrica del Duomo, cioè gratis), oggi il passaggio dei natanti non è più così agevole: già tra Sesto Calende e l’imbocco del naviglio si trovano due ostacoli non da poco, lo sbarramento della Miorina e la diga-centrale elettrica di Porto della Torre. Opere da oltrepassare grazie ad apposite conche (nella foto quella sul naviglio Pavese a Milano): nel 2007 è stata aperta quella della Miorina, quest’anno, al termine della tappa di Castelletto Ticino, sarà presentato infatti il progetto della conca che permetterà di superare la centrale elettrica di Porto della Torre. Saltando poi le dighe di Panperduto e della Maddalena – non ancora provviste di conche restaurate (i progetti sono in corso di elaborazione da parte del Consorzio Villoresi) – le imbarcazioni percorreranno il primo tratto del Canale Industriale fino a raggiungere il centro di Vizzola.
Dal Canale Industriale si proseguirà sul Naviglio Grande: nel centro di Turbigo sarà l’ultima pietra a completamento del cantiere di valorizzazione delle rive del Naviglio, un’ inaugurazione anticipata delle opere realizzate dall’amministrazione comunale di Turbigo con il contributo della Regione Lombardia. Seguirà il tratto bellissimo e monumentale del Naviglio Grande fino a Castelletto di Abbiategrasso-Albairate, per una breve sosta in corrispondenza della derivazione del Naviglio di Bereguardo e della roggia Ticinello, ove ha sede la Casa del Custode delle Acque del cinquecento e l’approdo realizzato di recente dalla Navigli Lombardi S.c.a.r.l. davanti al settecentesco Palazzo Stampa.
Un itinerario che potrebbe trasformare le sponde dei navigli nel varesotto e nell’alto milanese in una rotta turistica di prim’ordine. Una via d’accesso prima di tutto a Milano, dove sono state recuperate le conche sul naviglio pavese (complete di mini-centrali idroelettriche) ed è in progetto la ricostruzione della Conca di Viarenna, che portava nel cuore della città il marmo del duomo. Non a caso sempre più spesso si parla del 2015, l’anno dell’Expo, come deadline per portare a termine il progetto. Mentre prosegue il recupero del naviglio Grande, per il 2009 il raid dimostrativo si spingerà addirittura oltre Venezia: navigando sui fiumi Brenta-Sile, Piave e Tagliamento e, nell’ultimo tratto, sottocosta, i motoscafi raggiungeranno Trieste, concludendo il viaggio il 26 aprile di fronte alla splendida piazza Unità d’Italia.
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