Posticipare di un anno le elezioni amministrative che in Abruzzo riguardano 51 comuni e la provincia dell’Aquila. È la proposta che sembra avere ottenuto parere favorevole anche dal ministro dell’Interno
Roberto Maroni. Lo rende noto
Antonio Centi, presidente dell’Anci Abruzzo ed ex sindaco dell’Aquila, al termine della riunione della Conferenza Stato-Citta’ sul tema dell’emergenza in Abruzzo dopo il terremoto, che si e’ svolta stamattina al Viminale.
Tra le altre richieste avanzate agli esponenti di Governo presenti – oltre a Maroni, il Ministro per le Politiche europee Andrea Ronchi e il sottosegretario all’Interno Michelino Davico- anche "la semplificazione delle procedure per le elezioni europee, che non sono rinviabili, in modo di avere regole meno rigide", come ha spiegato la presidente della Provincia dell’Aquila Stefania Pezzopane, tra i partecipanti all’incontro. "Su questo – ha spiegato Centi – abbiamo chiesto la apertura di un tavolo tecnico per definire le regole, considerando anche che abbiamo 30 mila sfollati nelle localita’ della costa che difficilmente potrebbero recarsi a votare nei loro comuni di residenza".
Nel ringraziare il Ministro dell’Interno per la attenzione fin qui rivolta alle richieste dei Comuni, nel corso della riunione Centi he segnalato anche la necessita’ che ‘l’Abruzzo sia compreso nell’area "Obiettivo 1 europeo" in modo di ottenere una serie di agevolazioni per quanto riguarda i problemi delle persone rimaste senza un tetto e le difficoltà delle imprese". Tra le ipotesi proposte, anche quella di chiedere il riconoscimento dell’area colpita dal terremoto come ‘zona franca europea speciale’. "Dopo quello che è successo – ha rilevato Pezzopane- la Provincia dell’Aquila rientra ora nei requisiti richiesti, come ad esempio il tasso minimo di disoccupazione".
All’incontro, per l’ANCI, ha partecipato anche il Sindaco di Varese, Attilio Fontana che ha sottolineato la necessità di incentivare gli aiuti. "I Comuni virtuosi che hanno la possibilita’ di aiutare le amministrazioni abruzzesi – ha sottolineato Fontana – andrebbero incentivati; in questo senso abbiamo avanzato al Ministro Maroni una proposta volta a prevedere che il Comune che offrira’ sostegno economico alle aree terremotate potrà vedersi liberate risorse disponibili pari a quanto erogato in sostegno ai Comuni terremotati, senza che queste vengano assoggettate ai vincoli del Patto di stabilità interno".
I rappresentanti dell’ANCI, le cui richieste sono state condivise da tutti i rappresentanti degli enti locali, hanno anche ribadito l’esigenza di escludere dal "Patto di stabilita" le spese per gli aiuti e la ricostruzione connessi con l’emergenza in Abruzzo. Cosi come sono state chieste anche misure di sostegno alle imprese e ai lavoratori piu’ direttamente colpiti dalle conseguenze del sisma, oltre che una proroga per quanto riguarda la stabilizzazione dei precari negli enti locali abruzzesi. Il terremoto, hanno quindi sottolineato gli intervenuti alla riunione al Viminale, rischia di avere ripercussioni dirette sulla situazione turistica: a Maroni, Ronchi e Davico e’ stato fatto presente che dall’estero cominciano a giungere le prime disdette di soggiorni turistici prenotati nelle localita’ abruzzesi sia della costa che di montagna e il problema investe anche le aree non direttamente colpite dal sisma. "Per questo – ha concluso Antonio Centi – come ANCI abbiamo chiesto un impegno specifico per il rilancio immediato dell’industria turistica abruzzese". Il Ministro Maroni e’ stato infine sollecitato ad intervenire presso i Prefetti affinche’ facilitino l’invio di personale della polizia municipale dei vari Comuni italiani nell’area dell’Aquila, dove viene registrata in questi giorni la necessita’ di un rafforzamento del numero dei vigili urbani.
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