Gli bruciano l’azienda: “Ricomincio subito a lavorare assieme ai miei operai”

Paolo Bellotti non abbassa la testa di fronte all'incendio che ha danneggiato la sua azienda che produce motori elettrici e annuncia: "Non ci facciamo intimorire"

Non si perde d’animo Paolo Bellotti davanti alla sua azienda andata in fumo ieri sera, martedì 14 aprile, in seguito ad un incendio doloso sviluppatosi attorno alle 21: «Appena terminati i rilievi delle forze dell’ordine – ha dichiarato Bellotti – verificheremo la struttura e se sarà possibile ricominceremo a produrre da oggi stesso». Non vi è ancora nessuna certezza su chi e perchè abbia deciso di appiccare il fuoco nella piccola azienda di Marnate, posizionata nella zona industriale di via Kennedy,  a poche centinaia di metri dalla strada provinciale 19. «La mia è una piccola azienda ad alta specilizzazione – racconta Paolo Bellotti, ancora provato da una notte in bianco, passata con i pompieri a limitare i danni – produciamo per una piccola nicchia di aziende nella zona, non siamo di certo un colosso. Non so perchè qualcuno abbia deciso di farci questo ma non abbiamo paura, non si tratta di racket anche perhè non abbiamo mai avuto segnali in passato che avrebbero potuto metterci sull’attenti. Abbiamo molto rame, quello sì, ormai diventato prezioso a tal punto da far gola a numerose bande di malviventi».

Che alla base dell’incendio ci sia un furto di rame è l’unica pista che al momento fornisce elementi concreti agli investigatori anche se è ancora presto per poter tirare conclusioni. L’azienda Bellotti è inserita in mezzo ad altre e, a quell’ora, in pochi o forse nessuno può aver visto mentre gli occhi elettronici anche delle aziende nei paraggi, potrebbero aver scrutato qualcosa. I carabinieri della compagnia di Saronno cotinuano nel loro meticoloso lavoro di raccolta dati fotografando ogni angolo e cercano di capire da dove possono essere entrati i ladri incendiari. I dipendenti dell’azienda guardano attoniti la loro ditta con la paura negli occhi di chi teme di finire nelle stesse condizioni di chi è stato colpito dalla crisi ma non lasciano il loro datore di lavoro da solo: «Siamo qui per capire come possiamo renderci utili – rispondono in coro – se sarà possibile ricominceremo a produrre da oggi pomeriggio stesso». Il messaggio a chi ha voluto causare questo danno è chiaro, qualsiasi sia la provenienza di tale messaggio: «Non ci facciamo intimorire, siamo pronti a ricominciare».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Aprile 2009
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