I giovani commercialisti chiedono voce
Da domani a sabato, Varese ospita il 47esimo congresso nazionale dell’Ungdcec -Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili
«Ascoltiamo i giovani perché il futuro è nelle loro mani». È un appello accorato quello che il presidente dell’Unione nazionale giovani commercialisti ed esperti contabili (Ungdcec), Luigi Carunchio, lancia in vista del 47esimo congresso nazionale del sindacato di categoria in programma da domani a sabato, al Centro Ville Ponti di Varese. Un appello che in questo momento storico assume una valenza ancora maggiore. «La crisi ha rimescolato le carte e cambiato le regole -continua Carunchio- Occorre trovare nuove regole e un nuovo assetto: chi meglio dei giovani può assurgere a classe dirigente? I modelli degli ultimi 30 anni sono stati superati: si sta passando da un modello competitivo ad uno cooperativo dove i giovani sono la vera espressione». La condizione di giovane, che per l’Ungdcec è stabilita dalla soglia dei 43 anni, non significa mancanza di esperienza. «Anzi -precisa Carunchio- Sono loro i più esperti. In questo momento di cambiamento e trasformazione è proprio questo l’elemento di novità che permette di affrontare le nuove sfide. Occorre quindi togliere quei lacci, che esistono anche nella nostra categoria, che possono limitare l’ingresso dei giovani nella classe dirigente». E questo vale per tutti gli ambiti. I giovani commercialisti lanciano così un congresso nazionale che propone la loro figura professionale sotto un’ottica diversa. «Il commercialista non è più il contabile di un’azienda: questo approccio ci ha portato alla situazione attuale -spiega il presidente Ungdcec- Il commercialista non è solo il consulente, ma il consigliere di un’azienda. Questa figura è fondamentale per l’impresa medio piccola italiana che rappresenta oltre il 95 per cento delle realtà produttive nazionali, ed una delle più rilevanti in quelle di grandi dimensioni».
In questo scenario, diventa emblematico il titolo che l’Unione giovani di Busto Arsizio (Va), organizzatrice dell’incontro annuale, ha voluto dare al congresso nazionale: “Una nuova era per l’economia: dalla crisi alle opportunità di sviluppo”. «Parliamo di una nuova era -spiega Roberto Ianni, vicepresidente del Comitato organizzatore del congresso- “Era”, perché se è vero che nella vita intervengono delle situazioni che distinguono un prima da un dopo, riteniamo che attualmente si stia vivendo una transazione che da un “prima” ci porterà ad un “dopo”, una nuova Era, appunto». Conclude Elisabetta Bombaglio, presidente Ungdcec di Busto Arsizio: «I giovani guardano già a “dopo” la crisi per cogliere quelle opportunità che ci sono».
Il congresso nazionale Ungdcec si apre alle 15 di domani, 2 aprile, al centro congressi Ville Ponti di Varese, con le prime due sessioni: “Il mercato internazionale: crisi ed opportunità” e “Il controllo di gestione come strumento per la realizzazione delle strategie aziendali”. Venerdì 3 aprile dalle 9 si parlerà di “Oltre la crisi: una nuova visione della gestione finanziaria”, “Le operazioni ordinarie come leva di competitività e di sviluppo” e “Il rilancio delle imprese e la fiscalità societaria”. Al termine, la tavola rotonda sulle “relazioni industriali” alla quale è annunciata la partecipazione di esponenti del governo, del parlamento, referenti delle associazioni industriali e professionali, del mondo accademico e dei sindacati. La giornata di sabato 4 aprile è invece dedicata all’assemblea dei presidenti Ungdcec.
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