Il sindaco Felli: “Magrini non rispetta l’autonomia del mio Comune”

Si alzano i toni dello scontro tra Gemonio e il presidente della Comunità Montana, nato a causa della raccolta dei rifiuti. Il primo cittadino insiste: «Magrini conosceva in anticipo le nostre decisioni: perché non ha informato gli altri sindaci?»

Non si placa la polemica accesasi nei giorni scorsi tra il Comune di Gemonio e il presidente della Comunità Montana della Valcuvia Marco Magrini, sulla questione del ritiro dei rifiuti. Dopo la decisione di Gemonio di aderire al consorzio di raccolta di Sesto Calende e il contrattacco di Magrini che accusava la giunta diretta da Fabio Felli (nella foto) di scorrettezze, quest’ultimo ha ripreso carta e penna per chiarire la posizione sua e del Comune. «Capisco che si possano non condividere certe nostre scelte – dice Felli nella sua lettera – non che si manchi di rispetto dell’autonomia di un singolo Comune, cosa che mi pare di avvertire nei comportamenti ed ho potuto riscontrare nella reazione palesemente e ingiustificatamente risentita del presidente Magrini».

Il lungo documento prodotto dal primo cittadino inizia spiegando come al momento della delega alla Comunità per la raccolta rifiuti era stato subordinato il rilascio della stessa all’accettazione di due condizioni: l’inserimento nel capitolato d’appalto di una norma che lasciasse la possibilità ai singoli Comuni di uscire dal consorzio (salvo un preavviso di sei mesi e un indennizzo extra del 2% della spesa dell’anno precedente) e di prevedere lo scioglimento del contratto nel caso la Comunità Montana dovesse cessare la propria attività, visto il prossimo accorpamento della Valcuvia all’Ente del Luinese. «Condizioni pienamente legittime – spiega Felli – che avrebbero potuto garantire i comuni. Sul secondo punto il Comune di Gemonio ha voluto cautelarsi in una situazione che avrebbe di sicuro comportato la sostituzione del delegato con un altro ente. Per questo la clausola da noi proposta aveva motivi esclusivi di prudenza e ragionevolezza».

La Comunità Montana lo scorso settembre ha però comunicato di non poter accettare la delega ritenendo inammissibili le condizioni e ha chiesto a Gemonio di partecipare alla ricapitalizzazione di Valcuvia Servizi, la società di gestione creata per raccolta e smaltimento dei rifiuti. «Società – puntualizza Felli – a cui Gemonio non ha mai aderito per le forti perplessità a riguardo». Il rifiuto ha indotto il Comune a ribadire la propria posizione e chiedere un momento di confronto che a detta di Felli «non è stato mai attivato dal presidente della Comunità».
«A questo punto il mio comune, privo della delega per scelta della Comunità Montana, ha attivato le procedure per reperire nuove forme e modalità di gestione del servizio rifiuti, trovando una cospicua convenienza economica nella convenzione di Sesto Calende a parità di servizi erogati».

A quel punto «ho ritenuto informare Magrini delle decisioni prese dal mio Comune e ciò si è verificato in un incontro a Cuveglio lo scorso 30 dicembre alla presenza dell’assessore di Gemonio Romano Piva. Dopodiché il Comune aveva il dovere di revocare un deliberazione di delega respinta dalla Comunità Montana, cosa avvenuta lo scorso 31 marzo».
 
Dopo aver letto le risposte di Magrini, pubblicate su VareseNews il 3 aprile, Felli replica seccato: «Ora il presidente malgrado i fatti afferma di non essere al corrente delle decisioni prese dal Comune di Gemonio. A questo punto viene spontaneo domandarsi perché si è guardato bene dall’informare gli altri Comuni delle perplessità manifestate dal Comune di Gemonio e perchè ha completamente ignorato la volontà del nostro consiglio e lo ha comunque inserito nel computo economico dell’appalto? Attribuire, come egli fa, alle scelte di un comune motivazioni politiche e personali e non tecniche-economiche appare pretestuoso e sintomo di una visione distorta di un ruolo che dovrebbe essere quello di coordinare le volontà manifestate dai consigli comunali e i suggerimenti trasmessi e non quello di ignorarli, ritenendoli sempre frutto di semplice antagonismo politico. Proprio in questa ottica – prosegue Felli – il ruolo di presidente gli imponeva di informare gli altri Sindaci della Comunità della situazione riguardante le decisioni assunte dal Comune di Gemonio e di prendere le necessarie cautele. Stralciare Gemonio dal computo del futuro appalto era un suo dovere, non farlo è stato un errore che in futuro pagheranno tutti i Comuni aderenti al servizio rifiuti della Valcuvia ai quali Magrini dovrà rendere conto.

Il primo cittadino di Villa Sacchi-Forzinetti non risparmia un commento sulle cifre relative ai costi del servizio indicate da Magrini nel suo comunicato. «Cifre esposte in quel modo sono un tecnicismo che non fa chiarezza ma anzi genera ancora più confusione: al cittadino che paga i servizi penso sia corretto dire la verità. Se io oggi scrivessi quanto il mio Comune ha pagato all’Ente montano nel 2008, tutti si renderebbero conto che la somma di 90mila euro indicata da Magrini – che i non addetti ai lavori potrebbero ritenere relativa all’intero servizio – non é nemmeno lontanamente paragonabile a quanto effettivamente pagato. Ci sono infatti diversi altri costi che devono essere aggiunti e che i comuni pagano. Alla luce di queste somme Gemonio ha trovato conveniente cambiare convenzione: tutte le cifre di questi anni sono consultabili negli atti del mio Comune. Io, nonostante le accuse, ritengo di aver operato scelte nell’interesse di Gemonio e dei suoi cittadini e di non aver mai agito per screditare il lavoro della Comunità Montana ma anzi di collaborare con consigli e suggerimenti come nel caso della delega di cui abbiamo parlato. Recepirli, però, non spetta a me».

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Pubblicato il 20 Aprile 2009
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