In rotta con la ditta, incendia i camion: arrestato
Un tunisino incensurato di 30 anni, sull'orlo del licenziamento, si è "vendicato" a modo suo, bruciando nelle notti di giovedì e venerdì tre mezzi pesanti dell'azienda per cui aveva lavorato come autista
In rotta con il datore di lavoro, e disperato per l’imminente perdita dell’impiego, "gioca d’anticipo" e gli brucia i mezzi. È finita con la confessione e l’arresto la due giorni, anzi la due notti di follia di un tunisino di 30 anni, B.M., immigrato regolare, incensurato, domiciliato a Vedano Olona. Ha dato fuoco a tre camion della Industrial Packing srl, società con sede in provincia di Caserta che lavora nella nostra zona per Aspem Varese. I fatti sono avvenuti a Malnate e a Vedano Olona nelle notti di giovedì e di venerdì.
Immediato l’interessamento dei Carabinieri della Stazione di Malnate e del Nucleo Operativo e Radiomobile (Norm) della Compagnia di Varese; al secondo episodio, approfondendo la serrata attività investigativa iniziata la notte precedente, sono riusciti a fare chiarezza sulla vicenda. Raccogliendo informazioni sono risaliti ad un dipendente della ditta assunto nel gennaio del 2008, il citato cittadino tunisino. Questi si trovava da qualche tempo forzosamente a riposo a seguito di numerose divergenze con il datore di lavoro: sembra che il dipendente bevesse e fosse frequentemente ubriaco. A maggior ragione trattandosi di un autista, risultava inevitabile sospenderlo. Così, quando il magrebino ha capito che il periodo di forzato riposo si sarebbe a breve trasformato in un licenziamento, ha deciso di vendicarasi a modo suo, distruggendo i mezzi della ditta. Così giovedì notte ha colpito a Malnate bruciando un camion, e la notte seguente a Vedano Olona dove ha mandato a fuoco altri due camion, ognuno dei quali aveva a bordo un escavatore. A questo punto, dopo due incendi altamente sospetti, qualcuno cominciava a pensare per le modalità dei fatti ad estorsioni e intimidazioni da malavita organizzata; ma l’azione dei carabinieri ha permesso di fugare questi timori. Prontamente individuato e bloccato dai militari, il responsabile ha provato a sviare i sospetti, riferiscono dal comando, ma, compresa la difficile e poco difendibile posizione in cui ormai si trovava, ha confessato l’incendio dei mezzi. Condotto in carcere, risponderà del reato di incendio, doloso datta la volontarietà degli atti, e continuato per aver agito a più riprese.
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